La passione che va riaccesa

Il caposervizio Remo Santini

Il caposervizio Remo Santini

Lucca, 12 luglio 2015 - "Ma quant'è bella Lucca. Ao', manco sapevo che esistesse. Mortacci sua". L'altro giorno, uscendo dalla redazione, mi sono imbattuto in un turista romano che parlava al telefono. Sembrava come stordito dall'imponenza delle chiese e dei monumenti, dagli scorci suggestivi, e ovviamente dalle Mura. "Dobbiamo tornarci con tutta la famiglia - ha continuato rivolgendosi al suo interlocutore - perché davvero è una sorpresa". Come potete immaginarvi, quelle esclamazioni mi hanno riempito d'orgoglio. E nonostante il caldo torrido, mi è venuto il buonumore e sono andato fischiettando verso l'auto. Ieri invece sono venuti a trovarmi degli amici che abitano al Nord: ho fatto loro da Cicerone, rispolverando nozioni storiche a aneddoti e accompagnandoli alla scoperta del centro storico. Alcuni già lo avevano visitato, altri ancora no: e vi lascio immaginare come pure loro siano rimasti affascinati. E anche lì il petto si è gonfiato. Mi direte: cosa ce ne frega a noi di quello che hai fatto negli ultimi giorni o di chi hai incontrato? Avete ragione. Però è da quello che mi è successo che oggi traggo qualche riflessione. Ebbene, mentre giravo in lungo e in largo (rigorosamente in bici) per far godere i miei conoscenti di un breve ma intenso tour, ero orgoglioso e al tempo stesso un po' intristito. Perchè c'è una domanda che mi faccio da tempo, e che mi è esplosa dentro proprio mentre ero impegnato nel ruolo dell'improvvisata guida: una domanda semplice, magari banale, intorno a cui ruota però tutto: perché, se siamo così fieri quando gli altri danno un giudizio lusinghiero sulla città, da tempo noi lucchesi sembriamo invece averla abbandonata e la guardiamo da lontano?

L'ho già sottolineato in passato e lo ripeto, perché è davvero un'eresia. Sembra quasi che Lucca non sia piu' la nostra musa ispiratrice. Beh, chi abita nelle vicinanze ogni tanto continua a frequentarla. Ma dalla Piana o dalla Valle del Serchio e dalla Garfagnana gli arrivi sono ormai ridotti al lumicino. I ragazzi semmai vengono a fare la tradizionale vasca in Fillungo e dintorni (e magari nenche conoscono i nomi delle strade e delle piazze). Ma gli adulti no. Insomma, la bellezza non si discute ma sembra proprio che la leadership di Lucca come simbolo intorno a cui ruota tutto, sia in crisi. Le responsabilità sono molteplici: la cura nei dettagli non è piu' quella di prima, i negozi di mutande e cannottiere hanno preso il sopravvento, i posti auto scarseggiano e i varchi telematici fanno piu' paura di quello che dovrebbero, ancora poi non si sa quale destinazione avranno immobili attualmente in ristrutturazione, sembra mancare un filo conduttore di rilancio non solo residenziale e di funzioni, ma anche turistico. E' tutto vero, non c'è dubbio. Per una volta però non vorrei dare la colpa ai politici, o alle scelte sbagliate del passato piuttosto che agli errori attuali. Quelli ci sono e hanno la loro responsabilità, però stavolta la colpa dobbiamo prendercela anche noi. Seppure ci siano tutti i problemi che abbiamo appena accennato, non siamo giustificati in questo atteggiamento di indifferenza verso la città e il suo centro storico. E' stata la nostra mamma, poi è diventata anche la migliore amica che potessimo avere. Adesso facciamola diventare la nostra amante: c'è una passione che va riaccesa. [email protected]