"Il S. Luca? Un fallimento. Meglio tornare ai reparti"

Il presidente dell’Ordine dei medici all’attacco dopo la nostra inchiesta sul fenomeno delle fughe

Il presidente dell'Ordine dei Medici Umberto Quiriconi

Il presidente dell'Ordine dei Medici Umberto Quiriconi

Lucca, 3 aprile 2015 - Sulla crisi profonda del sistema ospedaliero lucchese, interviene anche l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri. Che non ha dubbi sulle cause. «Il fenomeno delle fughe in altri ospedali non è assolutamente imputabile alla competenza e professionalità dei medici lucchesi – sostiene il presidente dell’Ordine, Umberto Quiriconi –. Quello che a Lucca non funziona, come del resto in altre realtà periferiche, è l’organizzazione per intensità di cura che spersonalizza il rapporto tra medico e paziente, e crea disagio sia negli operatori sanitari che negli ammalati».   «L'organizzazione per “setting” disorienta. I pazienti e i loro familiari non hanno più un riferimento certo, non sanno a chi rivolgersi, si sentono smarriti». Secondo l’Ordine un altro elemento che aggrava la situazione è «la carenza di posti letto (con un 20% in meno rispetto al previsto) fatto questo che allunga i tempi di attesa e aumenta i disagi per chi ha bisogno di prestazioni».   Perché tutto questo? Umberto Quiriconi ribadisce un concetto più volte sostenuto dall’Ordine: «Quello che sta avvenendo è un disegno occulto: boicottare gli ospedali periferici a vantaggio di quelli universitari». Un elemento che aggrava la situazione, secondo l’Ordine è anche «l’impossibilità di ricoveri programmati: tutto deve passare dal pronto soccorso che ovviamente così va in affanno e vede prolungarsi i tempi di attesa e lo stazionamento dei degenti nei corridoi. Ecco che allora la gente si spaventa e va da altre parti. Cerca di risolvere i propri problemi rivolgendosi ad altre strutture ospedaliere. Gli unici ricoveri programmati che funzionano sono quelli chirurgici, mentre nell’area medica non c’è possibilità di programmazione, si va solo in urgenza».   Un altro fattore da sottolineare secondo Quiriconi è anche «l’insufficienza del personale sia medico che infermieristico. Chi va in pensione non viene sostituito e alla fine tutto il sistema va in affanno». Il presidente dell’Ordine, ribadendo la propria fiducia negli operatori che lavorano al San Luca, così come nelle varie strutture ospedaliere della provincia, ribadisce come sia «tutto il sistema organizzativo a non funzionare e a mettere in forte disagio utenti e colleghi». Una soluzione? Ecco la proposta dell’Ordine: «Giudicando fallimentare questo sistema organizzativo degli ospedali, non si può che andare in una direzione: tornare alla vecchia organizzazione per reparti».