Sabato 20 Aprile 2024

Toscani o Friedman per rilanciare Lucca? Ma il problema sono i soldi

Oltre al fotografo, contattato dalla Camera di Commercio, si fa avanti anche il noto giornalista americano

 Oliviero Toscani o Alan Friedman per lanciare il brand Lucca?

Oliviero Toscani o Alan Friedman per lanciare il brand Lucca?

Lucca, 25 novembre 2014 - LUCCA? Una meta sicura per i consulenti di immagine. In principio, l’estate scorsa, ci provò Klaus Davi. Il noto massmediologo, mentre infuriava la polemica sul patrimonio museale lucchese, si dichiarò disponibile a investire, gratuitamente, su Lucca la sua opera e le sue conoscenze per gestire un piano di rilancio dei musei che, specie quelli statali, ospitano pochi intimi nelle loro ricche e importanti sale. Un tentativo durato lo spazio di un mattino, giusto il tempo di parlare con il sindaco Tambellini, che si dichiarò onorato di cotanto interesse, ma nella sostanza mise molto garbatamente alla porta Davi. Ma Lucca, evidentemente, di questi tempi, tira. Almeno in fatto di consulenze, anche e soprattutto per personaggi di calibro nazionale e internazionale.

COSÌ, nel mese di settembre è stata la volta del celebre fotografo Oliviero Toscani. In questo caso il guru della comunicazione non si è proposto di sua iniziativa: è stata la Camera di Commercio del neo presidente Giorgio Bartoli. L’obiettivo? A dir poco sfidante, rilanciare, sarebbe meglio dire lanciare, una volta per tutte l’immagine della città. Anche fuori dai circuiti tradizionali. E in Corte Campana, dov’è la sede camerale, si sono succedute più di una riunione, con Toscani presente, per provare a capire, impostare, sviscerare un abbozzo di strategia.

AL TAVOLO della bella Sala della Seta, molte teste pensanti dell’imprenditoria locale. Da patron del Summer Festival Mimmo D’Alessandro all’architetto Pietro Carlo Pellegrini, che ha funto come trait d’union con lo stesso Toscani, senza dimenticare il presidente del Lucca Film Festival Nicola Borrelli, il presidente di Confcommercio Ademaro Cordoni e lo stesso stato maggiore della Camera di Commercio, compreso Massimo Marsili, fresco di nomina a direttore della Fondazione Puccini. Qualche idea, tra cui l’ipotesi di scommettere prima di tutto sulle manifestazioni più note e sul nome universale di Puccini; l’impegno a rivedersi, ma con un’incognita non da poco. Il costo di una simile campagna di comunicazione. Che si sussurra possa essere per cifre a sei zero. Proprio come quelli che potrebbero interessare un altro guru dell’informazione, il giornalista Alan Friedman, di casa a Lucca e anche in Comune dove è comparso una settimana fa. Sempre in questi giorni, Friedman si è incontrato anche con i vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, a cui ha proposto lo sviluppo di un progetto per il lancio-rilancio di Lucca.

E SE in questo caso il denaro, visto l’ampio ma non sterminato portafoglio della Fondazione, a differenza di quello sicuramente minimo a disposizione della Camera di Commercio, un ente sottoposto a drammatici tagli, potrebbe esserci, c’è da capire se la Fondazione stessa è interessata a questo ennesimo ruolo da traino cittadino. Una Fondazione che peraltro si sta sempre più muovendo anche nella sua veste di organizzatrice di eventi e produttrice di appuntamenti culturali come dimostrano anche le ultime iniziative. Gli zeri, del resto,quando sono preceduti da altri numeri, contano. E nonostante Lucca si stia trasformando nella terra dei consulenti.

Fabrizio Vincenti