Finanza, maxi evasione: tre imprenditori nei guai

Fatture false e società nei paradisi di Seychelles, Nuova Zelanda e America

Guardia di Finanza, foto generica (Newpress)

Guardia di Finanza, foto generica (Newpress)

Lucca, 31 ottobre 2014 - La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività di istituto volta alla prevenzione e repressione delle violazioni tributarie, con particolare riferimento al fenomeno dell’evasione fiscale a carattere internazionale, ha scoperto una rilevante evasione di imposte realizzata da due società residenti in Italia e nel Nord-Africa. Oggetto dell’indagine sono stati molteplici rapporti commerciali intrattenuti fra una società tunisina, facente capo ad un soggetto italiano iscritto all'AIRE e una società residente in provincia di Lucca, esercente attività manifatturiera. I primi sospetti sono nati dalla constatazione di un rilevante numero di prelevamenti per contanti eseguiti dall'amministratore della società tunisina da un conto corrente, aperto in Italia e a quest’ultima riconducibile, le cui provviste erano assicurate da un considerevole numero di bonifici eseguiti dalla società lucchese in pagamento di importazioni effettuate dal territorio africano. Nel corso delle indagini sono state eseguite due rogatorie giudiziarie con le corrispondenti Autorità Giudiziarie del Portogallo e della Svizzera, dalle quali è emerso che i soci della società italiana, avvalendosi di società fiduciarie elvetiche, avevano costituito nei predetti paesi rilevanti disponibilità finanziarie derivanti dai risparmi di imposta scaturiti dall'attività criminosa messa in atto anche attraverso la creazione nelle Seychelles, in Nuova Zelanda e negli USA di società a loro riconducibili, risultate emittenti di fatture ritenute oggettivamente false. L'attività ispettiva ha portato alla constatazione nei confronti della società lucchese di una maggiore base imponibile ai fini delle imposte sui redditi per circa 6 milioni di euro, nonché di 240 mila euro di base imponibile IRAP.