Fazzi: «Tutti insieme? Nessuna preclusione»

L'ex sindaco sul futuro del centrodestra e dei moderati. Tra le sue proposte, quella di scegliere il candidato sindaco con le primarie

L'ex sindaco Fazzi

L'ex sindaco Fazzi

Lucca, 19 agosto 2014 - Accetta la sfida e rilancia. Non senza risparmiare stilettate. Pietro Fazzi a distanza di qualche giorno dall’uscita del duo Del Debbio-Sereni, intenzionato a dare vita a una aggregazione politica moderata che provi a riconquistare il Comune di Lucca, torna sull’argomento e annuncia di voler contribuire al dibattito con l’obiettivo di arrivare alle primarie per individuare il candidato in grado di far ripartire il centrodestra. Dopo il coordinatore comunale di Forza Italia, Gianluca Ghiglioni, è dunque l’ex sindaco (stuzzicato dal nostro giornale) a parlare del futuro. «Il tentativo di Sereni e Del Debbio - dice - va nella direzione giusta. Al di là del ritiro della candidatura del noto giornalista, c’è la voglia di guardarsi intorno, a tutto campo, senza vincoli dei partiti o di quello che resta di essi, aggregando persone qualificate e di esperienza». Fazzi, lei parla di direzione giusta, ma pare una traversata nel deserto quella del centrodestra lucchese. «C’è stata una assurda diaspora nel 2006-2007: è ora di iniziare un dibattito pubblico e intendo convocare un’assemblea già a settembre per provare a chiudere un vero e proprio buco nero, ovvero il rapporto con i miei due mandati: l’elettorato, ora senza casa, continua a riconoscersi in quella esperienza che non è stata solo mia ma di tutta un’area politica». Non rischia di essere solo una ricostruzione storica di quanto ormai avvenuto? «No, si deve però ripartire dalle tante cose fatte e dal periodo fallimentare di Favilla che ha consegnato la città al centrosinistra, insieme alla dirigenza di Forza Italia regionale con il contributo di qualche esponente locale compiacente. Naturalmente per scelte di carattere politico». E poi? «E poi si deve aprire un dibattito che punti alle primarie per individuare un candidato. Serve naturalmente una classe dirigente che dimostri di avere uno spessore pubblico prima delle elezioni. Dobbiamo finirla di paracadutare gente in politica solo a elezioni avvenute: queste persone si inizino a impegnare da prima prendendo posizione, esponendosi. Spero anche che il ministro Giannini, che ha un grandissimo spessore, al di là del flop elettorale, scelga di radicarsi su Lucca: anche se per ora non si vede questo tipo di impegno». Lei è tra i più duri critici di Forza Italia, eppure il partito sarà imprescindibile per un centrodestra che voglia tornare a vincere. «Forza Italia deve cercare un radicamento senza farsi manipolare da Firenze, altrimenti troverà sempre attriti con un partito trasversale dei lucchesi che hanno a cuore la propria città. Se si radicherà nel senso appena detto, c’è la possibilità di dialogare: nessun pregiudizio». C’è chi parla di area moderata da ricostruire, chi di centrodestra: al di là delle parole come la definirebbe questa area in cerca di rappresentanza? «Area della responsabilità, penso alla partite Iva, agli imprenditori, ma anche al ceto impiegatizio che sono orientati alla responsabilità, non a chiedere qualcosa a qualcuno che si occupi di loro, ma a impegnarsi, a rimboccarsi le maniche: un’area che ha la capacità di farsi carico dei problemi e di essere leale con l’elettorato». Molti la danno in avvicinamento al sindaco Tambellini. «Mai detto che voterei una fiducia, ma c’è una anomalia tutta italiana che porta a associare il commissariamento alla conclusione di una faida interna. A questo non mi presterò mai».