Campus all'ex Manifattura, dall'ipotesi al primo sopralluogo

L'imprenditrice Marcucci in visita alla struttura

Marialina Marcucci all’ex Manifattura ieri mattina (foto Alcide)

Marialina Marcucci all’ex Manifattura ieri mattina (foto Alcide)

Lucca, 4 febbraio 2016 - Da una semplice idea - qual era qualche mese fa - si è passati a un approccio molto più concreto. Quello del sopralluogo che si è svolto ieri mattina alla ex Manifattura tabacchi e al quale ha partecipato anche l’imprenditrice lucchese Marialina Marcucci. D’altronde non è un segreto appunto l’interesse ad alcuni locali della vecchia struttura industriale da adibire eventualmente a sede di Campus (attualmente al Seminario ai Tre Cancelli), l’università per il turismo. Così non è passata inosservata la visita effettuata all’interno del complesso un tempo adibito al confezionamento dei sigari toscani, ed al quale erano presenti anche il sindaco Tambellini, l’assessoreMammini, i dirigenti comunali Antonella Giannini e Maurizio Tani oltre agli operai della ditta che opera all’interno dell’ex Manifattura.

Insomma, se al momento tutto ancora resta a livello di interessamento, si tratta comunque di un passo avanti ulteriore verso un qualcosa che da qui a due anni potrebbe diventare molto più concreto. Giusto il 13 luglio dello scorso anno ci fu un primo incontro tra Salvatore Veca, presidente di Campus,Marialina Marcucci, nel consiglio di Campus e fondatrice della stessa, e i vertici del Comune, a partire dal sindaco Tambellini. E anche il Comune vedrebbe di buon occhio lo sbarco di Campus proprio in uno dei punti destinati a diventare cruciali nello sviluppo della città del futuro. Se dall’interesse si passerà poi alla volontà vera e propria di trasferire Campus in centro storico, dovrà prima di tutto essere effettuato un cambio di destinazione per rendere possibili soluzioni più realistiche di quelle previste anni fa. Anche se la richiesta alla Regione dovrebbe tradursi alla fine in una formalità.

E c’è da dire che la vista di una ex Manifattura che ha cambiato notevolmente i connotati, lascia impressionati. Perché stanno tornando pian piano maggiormente visibili le antiche arcate, i passaggi da un’ala all’altra di quello che anticamente fu anche un convento e che trasuda storia. Tutta la struttura sta abbandonando l’aria di quella che fino a poco tempo fa veniva considerata archeologia industriale, consegnando al visitatore l’aspetto di un bellissimo spazio che attende soltanto di essere completamente recuperato. Per chi si era trovato a solcare i corridoi che ospitavano macchinari e locali adibiti a uffici e stoccaggio di foglie di sigaro, oggi tutto appare diverso, marcatamente storico. Terminata infatti la fase uno, quella delle demolizioni cioè, adesso si apre quella del restauro conservativo vero e proprio.

La sfida, in realtà, sarà quella di arrivare alla fine dei lavori - prevista per il dicembre 2017 - con un progetto che dovrà essere definito dal Comune. Progetto con il quale l’amministrazione chiarirà il tipo di utilizzo da destinare ai locali. Tempo, come detto, c’è, visto che occorreranno ancora due anni prima di arrivare al completamento. Ma certo è che in ogni caso non sarebbe male arrivare a tale termine con un’idea chiara in mente. Ad oggi, come anticipato, i lavori hanno riguardato principalmente le demolizioni e l’eliminazione delle vecchie tubazioni e degli impianti speciali usati dall’allora Manifattura, nella parte compresa tra via Vittorio Emanuele e piazza della Magione.