Ex Cavallerizza, servono altri 1,2 milioni di euro

Per il recupero dello storico immobile non sono bastati i soldi del progetto Piuss, ancora dubbi sulla sua destinazione finale

L'interno dell'ex Cavallerizza con il sindaco Tambellini

L'interno dell'ex Cavallerizza con il sindaco Tambellini

Lucca, 25 giugno 2016 - Tanto inutile quanto costoso. Tra sprechi e mille polemiche. L'ultima che rischia di innescarsi proprio in questi giorni. Il recupero dell’ex Cavallerizza di piazzale Verdi, che risale ai tempi dei progetti Piuss, non trova pace. E dopo che i lavori hanno richiesto anni di tempo, tra mille stop e circa 3,2 milioni di euro di spesa, l’odissea non pare ancora finita. Serviranno altri 1,2 milioni di euro per completare lo stabile: a conti fatti 4,5 milioni per una struttura che tra i vincoli stringenti, l’uso di materiali costosi e poco funzionali e una destinazione mai del tutto chiarita, rischia di essere l’ennesimo esempio di spreco di denaro pubblico. Che poi solo il quaranta per cento di esso esca dalla casse comunali poco conta. E’ comunque tutto denaro del contribuente. La realtà dice che a quasi un anno dalla fine dei lavori previsti, la struttura è ancora in cerca di un utilizzo.

L’ipotesi di farne un polo turistico dove valorizzare anche le altre realtà provinciali non convince del tutto. Sono allo studio alcune opzioni, ma, per ora, tutto quello che è presente sono pochi metri quadri occupati da due desk, oltretutto a cento metri dal centro di accoglienza di piazzale Verdi di Itinera che non potrà essere spostato perché i locali dovrebbero essere modificati ma non c’è il via libera della Soprintendenza. Difficile non parlare di un rischio di duplicazione con due strutture comunque che operano a pochi metri e che si occupano di turismo. «Stiamo valutando – spiega Luca Galli, capo di gabinetto del sindaco – non è escluso si affidi la gestione a qualche società partecipata. Vorremmo terminare i nuovi lavori, che saranno finanziati con risparmi ottenuti su altri progetti Piuss, per i prossimi Comics di novembre. L’idea è quella di affittare lo spazio per congressi o per iniziative anche di privati, naturalmente a pagamento. In questo senso abbiamo ricevuto già varie richieste, anche per mostre di arte contemporanea, oltre che essere un punto dove presentare il territorio provinciale con l’ausilio di strumenti tridimensionali».

Chiaro che la struttura rischia anche di entrare in competizione con altri spazi comunali, come San Romano o San Girolamo. E comunque presenta non pochi problemi per il diktat della Soprintendenza che non ha voluto saperne di dividere l’enorme spazio, oltre mille metri quadrati, in più locali. Si prova a rimediare con delle attrezzature mobili, ma è come partire in salita. Poi manca l’insonorizzazione e la luce filtra dentro che è un piacere. Il milione e passa di euro ancora necessario servirà anche a mettere queste toppe, oltre che a dotare l’area di altre attrezzature e aggiustare l’esterno. Che fa discretamente pena e dove l’umido ha già provocato danni alla struttura. Benvenuti nel Piuss dell’ex Cavallerizza.