Condannata giovane coppia per estorsione a luci rosse

Falsa violenza sessuale per incastrare una commerciante

Carabinieri

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Lucca, 10 febbraio 2016 - Si è chiusa con due condanne per tentata estorsione la vicenda di un ricatto a luci rosse ai danni di un noto commerciante del centro storico. I giudici del tribunale collegiale (Billet, Silvestri, Lottini) hanno inflitto due anni e due mesi di reclusione al 27enne Giovanni Forestieri, (difeso dal’avocato Marco Treggi, che annuncia appello) e un anno e quattro mesi alla fidanzata 23enne Elena Ciramini (pena sospesa), più 1500 euro di risarcimento alla parte civile (tutelato dall’avvocato Franco Di Riccio) e 2.500 euro di spese legali. Un terzo imputato, un giovane nomade, aveva patteggiato già un anno di reclusione.

La singolare vicenda risale al novembre 2013. La giovane aveva accusato un commerciante 33enne del centro di averla palpeggiata e di aver cercato di violentarla nel suo garage. La denuncia presentata ai carabinieri era corredata da un certificato medico del pronto soccorso, rilasciato tre giorni dopo, che per la verità parlava di «stato d’ansia». Ma la storia era fasulla, architettata dal fidanzato per estorcere denaro al ricco commerciante, come poi confessato dalla ragazza che a sua volta aveva denunciato per stalking il fdanzato stesso. La ragazza aveva avvicinato il giovane commerciante che conosceva di vista mentre passava al volante della sua lussuosa auto sportiva. «Mi fai salire? E’ sempre stata il mio sogno...». Lui aveva accettato, spiegandole che avrebbe proseguito solo 200 metri per parcheggiarla. Arrivati al garage privato, erano scesi, ma qui li attendeva una trappola.

Un amico di lei: «Ti ho beccata, lo dico al tuo fidanzato!». Sembrava una gag comica, ma la sera dopo il giovane commerciante era stato avvicinato nella sua attività dalla ragazza, dal fidanzato Giovanni e da un amico nomade. Lo accusavano di aver molestato sessualmente la giovane e minacciavano di dare fuoco all’auto e all’attività commerciale. Il giorno dopo, il nomade dei due fidanzati telefona chiedendo 1500 euro «per chiudere la questione ed evitare conseguenze peggiori». Ma all’incontro assiste anche un poliziotto in borghese, amico del commerciante. Quest’ultimo registra le conversazioni e anche quelle successive, più gli sms in cui il fidanzato «tradito» chiede ancora soldi (sempre meno) per non denunciare la presunta violenza sessuale. Intanto la giovane va a farsi refertare in ospedale e poi presenta denuncia ai carabinieri. Pensano di averlo in pugno, ma il piano viene smascherato e tutti e tre finiscono sotto processo.