Lucca, 17 luglio 2013 - Colazione più "salata" al banco del bar. Il temuto caro-cappuccino è arrivato nella maggior parte degli esercizi pubblici. Mentre il caffè resta per ora fermo a un euro, il macchiato costa un euro e 10, e il cappuccino è passato da un euro e 10 a un euro e 20 centesimi.

Non è finita, per settembre molti operatori hanno in programma un nuovo rialzo. "I pezzi dolci costeranno un euro e 10, 10 centesimi in più di oggi. Sono piccoli ritocchi - spiega Endro Luchi, referente di Confcommercio Imprese -, purtroppo divenuti necessari. Tutto rincara, dalla materia prima alle tasse e questi correttivi sono ormai divenuti irrimandabili". Con qualche mugugno per chi sperava di avere una colazione più sintonizzata con il momento storico. "La crisi c’è per tutti - commenta Luchi -, e noi abbiamo provato a tenere duro il più a lungo possibile per non far ricadere le nostre difficoltà sui clienti. Ma è chiaro che prima o poi arriva la resa dei conti. E poi si tratta di un rincaro di appena 10 centesimi…".

La tendenza generale è quella di adeguare i prezzi al banco a un caro vita che pesa. Ma sta nell’ordine naturale delle cose mettere in campo le singole strategie. C’è chi reagisce rimandando l’aumento, chi invece non fa differenza tra il prezzo del caffè e il macchiato, o "macchiatone" che sia. Come si sa però fatta la legge trovato l’inganno. L’ultima frontiera del consumato fruitore degli spuntini al bar è quella visibile intorno alle 11 e mezzo - mezzogiorno: si chiede un caffè (senza latte se si vuol rimanere entro la spesa dell’euro) e ci si serve con indifferenza degli stuzzichini messi a disposizione per l’aperitivo. E il gioco è fatto.
 

di Laura Sartini