Il comandante Toscano se ne va con «O bella ciao»

Addio al partigiano Giannecchini. Ma non mancano le polemiche: «Fuori gli ipocriti»

Lilio Giannecchini

Lilio Giannecchini

Lucca, 28 luglio 2014 - Forse solo la morte può avergli riportato un po’ di pace e, per un attimo, fattogli dimenticare le sue tormentate vicende giudiziarie ancora in corso. Al funerale del partigiano Lilio Giannecchini, meglio conosciuto come «Toscano», celebrato ieri pomeriggio nella chiesa di S.Pietro Somaldi da Don Agostino, c’erano tutte le autorità e le associazioni con cui per tanti anni ha operato, stimolato e anche aspramente criticato nella sua veste di direttore trentennale dell’Istituto Storico della Resistenza, affinchè provvedessero a tener viva la memoria dei caduti durante le guerre. Presenti in forma ufficiale, tra gli altri, il vice-prefetto e i comuni di Lucca e Pescaglia e la Provincia di Lucca, oltre alle varie associazioni partigiane di Lucca e Viareggio ma anche tanti altri politici locali. 

Con la bara avvolta nella bandiera della «Brigata Oreste» di cui è stato durante la seconda guerra mondiale, il vice-comandante e per la quale ha combattuto in Liguria, Lilio Giannecchini spentosi all’età di 89 anni, è stato ricordato dal colonnello Viola, presidente del Museo della Liberazione con un sentito e commosso intervento, che ne ha ricordato il difficile carattere, i meriti del suo operato e la sua ostinazione nel perseguire le verità storiche, senza curarsi della diplomazia, cosa che ha continuato a fare fino a pochi giorni prima della morte. All’uscita dalla chiesa, la salma è stata salutata dai presenti cantando «O bella ciao». E anche in redazione sono tanti gli attestati di stima e di cordoglio ricevuti a partire dal sindaco di Lucca, dall’Anpi di Lucca e Genova e anche dall’Istituto Storico della Resistenza di Lucca con cui da tempo era ancora in atto un contenzioso. Ma la morte non ha cancellato le polemiche che un personaggio «scomodo» e duro, come Giannecchini si è portato dietro nei tormentati ultimi mesi, in cui è stato lasciato troppo solo dalle istituzioni, come ricorda anche un beffardo annuncio mortuario fatto stampare dal presidente di «Ideali e Valori» Bruno Rossi che testualmente affermava:«Si dispensa dall’associarsi al nostro cordoglio tutti gli ipocriti che tanto hanno contribuito al suo isolamento e alla sua delegittimazione».