Dimissioni choc alla «Fondazione Puccini»

Lascia la direttrice Gabriella Biagi Ravenni, in polemica con l’amministrazione

Gabriella Biagi Ravenni

Gabriella Biagi Ravenni

Lucca, 2 ottobre 2014 - Dodici anni, senza considerare quelli precedenti sotto altre vesti, spesi nel nome di Puccini. E una chiusura con il botto. Netta. Quasi un guanto di sfida. Gabriella Biagi Ravenni ha rimesso il suo mandato di direttore della Fondazione Puccini nelle mani del sindaco, di fatto anticipando la scadenza naturale del suo mandato che sarebbe terminato con il 2014. Dimissioni che fanno rumore e che hanno fatto sobbalzare lo stesso sindaco Tambellini, che ora si trova a dover gestire un cambio per quella che è una delle principali istituzioni culturali cittadine da tempo al centro di polemiche. Impossibile sapere dalla viva voce della diretta interessata le ragioni del passo indietro. La dottoressa Biagi Ravenni, da noi interpellata, preferisce non commentare, limitandosi a confermare di aver inviato la lettera di dimissioni al primo cittadino. Punto e a capo. La palla passa nelle mani di Tambellini, che è presidente della Fondazione stessa e che nel pomeriggio ha commentato le dimissioni con una nota che lascia trasparire qualche contrasto e la voglia di voltare subito pagina. Nessun tentativo di trattenere l’ormai ex direttore. I rapporti tra due sono stati spesso tesi. Almeno in questa ultima fase. «Ho ricevuto una comunicazione telegrafica – spiega Tambellini - via mail, da parte della direttrice della Fondazione Giacomo Puccini, Gabriella Biagi Ravenni, che mi informava della sua decisione irrevocabile di dimettersi dall’incarico fin qui ricoperto. La notizia mi ha colto di sorpresa e mi ha molto rammaricato, soprattutto per le modalità utilizzate nel rappresentarmi la volontà di lasciare l’incarico, modi che non hanno consentito un qualsivoglia confronto sulle motivazioni reali che hanno portato la dottoressa Ravenni ad assumere questa decisione, che ovviamente rispetto ma non condivido». Tambellini assicura una rapida convocazione del cda, che peraltro non si riunisce da luglio, per dare un’autorevole direzione alla Fondazione, anche in considerazione dell’imminente mese pucciniano per il 90° della morte del Maestro. Dunque si cambia pagina, dopo che Biagi Ravenni ha curato le delicate fasi della riapertura della casa-museo, contraddistinte da polemiche in merito non solo alla gestione della Casa natale e al numero comunque contenuto di visitatori, ma più in generale delle iniziative per la promozione del «marchio» Puccini a Lucca. Sul tema, non sono mancati i contrasti. La stessa Biagi Ravenni, in una intervista a La Nazione nei mesi scorsi, aveva ricordato come tante sue iniziative fossero state stoppate dal cda. E mentre all’esterno più voci le rinfacciavano una visione troppo statica della Casa-museo e della promozione. Capitolo a parte, poi, quello sui protocolli d’intesa per sviluppare il nome di Puccini che i tanti enti coinvolti hanno finito per far restare lettera morta.