Lucca, 23 novembre 2013 - Alfredo Rapetti Mogol, una vita di note, parole e arte. Per il figlio del paroliere, a sua volta autore di successo per grandi cantanti italiani, si aprono le porte del Lu.C.C.A. per "Re-writing lives" a cura di Maurizio Vanni. Fino al 26 gennaio sperimenta un codice comunicativo personale che rappresenta uno spartiacque tra finito e infinito, tra spirito e materia, tra ragione ed emozione. Nelle sue opere Rapetti Mogol coniuga la scrittura e la pittura, grazie ad una tecnica particolare, detta impuntura: l'azione del dipingere si fonde così con l'atto dello scrivere, e le parole iniziano ad essere segnate non solamente su fogli ma anche sulle tele. Segni, tracce, graffiti di un’umanità creativa e consapevole, i suoi dipinti si basano su una sorta di scrittura universale, apparentemente senza logica, ma ricca di riferimenti concettuali, antropologici ed estetici. “Scrittura come forma di pensiero – scrive l’artista – in continua evoluzione, come impronta e testimonianza dell’essere umano”.

Le sue istallazioni coinvolgono lo spettatore emotivamente sia per l’utilizzo di materiali che riportano a “momenti informali” sia per le suggestioni cromatiche dove il segno si trasforma in un’apertura verso altre dimensioni, una traccia cerebrale, un’essenza emozionale. “Segno – continua Rapetti Mogol – che perde volontariamente il suo significato letterale per conquistarne uno più primigenio e universale, che a tutti appartiene, senza barriere linguistiche o culturali condiviso dalla sensibilità”. Pensieri legati alla propria contemporaneità, messaggi trasversali, ferite che non si potranno mai rimarginare, che la sua “antiscrittura” registra ed esalta in modo non convenzionale. “Scrittura come traccia della memoria e umano DNA”.
Alfredo Rapetti Mogol sa che basta dare il nome ad una cosa per farla esistere, ma non si accontenta e cerca di ri-scrivere, oltre alla propria, la storia dell’uomo.

Dopo l’esposizione lucchese, la mostra proseguirà la prossima primavera in America Latina, con tour internazionale organizzato dal Lu.C.C.A. insieme a MViva: la tappa successiva sarà alla Corporación Cultural de Las Condes a Santiago del Cile e a seguire all’Usina del Arte a Buenos Aires in Argentina. “L’idea – spiega Maurizio Vanni – è quella di creare occasioni per aumentare l’internazionalizzazione del museo e continuare ad esportare, insieme alla cultura, il territorio e le enormi potenzialità della città”.

Alfredo Rapetti Mogol nasce a Milano nel 1961. La sua formazione artistica risente del clima famigliare, dove da generazioni si respirano musica, letteratura, poesia. Giovanissimo, Rapetti è introdotto dal nonno materno, Alfredo De Pedrini, Presidente dell'Associazione Arti Grafiche, nell’ambiente artistico milanese, arrivando a maturare la passione per la pittura, alla quale si uniscono la formazione presso la scuola del Fumetto a Milano, le collaborazioni in ambito editoriale, mentre l'esercizio pittorico viene sperimentato in diverse direzioni, destinate a confluire, nel 1996, nello studio degli artisti Alessandro Algardi e Mario Arlati che invitano Rapetti a condividere con loro la ricerca pittorica. Nell'atelier di Via Nota Rapetti lavora quattro intensi anni, arrivando a maturare l’esigenza di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la pittura. Trovata la forma espressiva congeniale alla sua poetica, fra la fine degli anni Novanta ed oggi è davvero notevole l'attività espositiva, sia personale che collettiva, conseguita dall'artista, instancabile come la sua opera sempre in viaggio fra l'Italia e il resto del mondo.

 

Informazioni:
Alfredo Rapetti Mogol. Re-writing lives
A cura di Maurizio Vanni
Dal 23 novembre al 26 gennaio 2013
Lucca Center of Contemporary Art, LuccaL
u.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca tel. +39 0583 492180 Fax +39 0583 950499
www.luccamuseum.com  [email protected]

Orario mostra:
Dal martedì alla domenica 10 - 19
Chiuso lunedì, 25-26-31 dicembre, 1 gennaio

Biglietti: intero 7 euro / ridotto 5 euro