Truffatrice 68enne riduce sul lastrico coppia di anziani

Con la scusa di far loro ottenere un risarcimento per contatti continuati con l'amianto, in tre anni ha sottratto 30mila euro: arrestata in flagranza dai carabinieri

Carabinieri

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Castelnuovo (Lucca), 14 gennaio 2017 - Era diventata amica e "consulente" di una coppia di anziani della Media Valle al solo scopo di truffarli. Un 'lavoro' certosino, durato tre anni, durante i quali la donna, 68 anni, residente a Coreglia, aveva convinto i due anziani a farsi 'portavoce' di una battaglia per ottenere un ingente risarcimento derivante dal contatto continuato dell'uomo della coppia con l'amianto negli anni in cui aveva lavorato come operaio. Ma i carabinieri di Castelnuovo hanno smascherato il piano della donna, finita in manette per il reato di truffa aggravata. Propostasi quale tramite con gli uffici competenti, la donna aveva richiesto una modesta somma di denaro quale anticipo per le spese necessarie ad istruire la fantomatica pratica di indennizzo. Richieste di denaro che si sono protratte nel tempo, lievitate e sempre più frequenti.

I due anziani, allertati dal fatto che nessun risultato concreto stava arrivando, hanno dunque chiesto delucidazioni alla donna. La quale, tutt'altro che scoraggiata, ha chiamato in causa il ricorso a un fantomatico avvocato. Ma il legale in questione altri non era che lei stessa: acquistando un secondo numero di cellulare aveva avviato i contatti con la coppia e, con la voce camuffata, aveva dato prova di essere l'avvocato in questione chiedendo di nuovo ulteriori somme di denaro per proseguire con la richiesta danni. Sempre più insospettiti, i due anziani si sono rifiutati in più occasioni di consegnare il denaro richiesto, ma la 68enne ha continuato ad insistere, presentandosi al telefono come un giudice di pace e prospettando agli anziani il prossimo pignoramento dei mobili della loro abitazione a causa dei prestiti nel tempo richiesti ad amici proprio per far fronte alle continue consegne di denaro per la truffa perpetrata ai loro danni.

Ridotti in serie difficoltà economiche dalle continue e pressanti pretese di denaro, con estrema sofferenza ma con il pieno appoggio dei familiari, i due coniugi hanno infine deciso di recarsi a una stazione dei carabinieri per raccontare quanto accaduto. Ma all’ulteriore, ennesima, richiesta di denaro sono arrivati anche i militari della stazione carabinieri di Fornaci di Barga e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Castelnuovo che accertavano non solo l’effettiva consegna dei soldi, ma rinvenivano nel possesso della donna la scheda telefonica utilizzata per contattare gli anziani fingendosi avvocato. La truffa avrebbe fruttato alla donna una cifra stimata in oltre trentamila euro in circa tre anni e ha causato ripercussioni immediate nella vita quotidiana degli anziani che - a mero titolo esemplificativo - già pochi giorni dopo aver ricevuto la tredicesima mensilità della pensione, si erano visti costretti a consegnarla interamente alla donna. Nella mattinata di ieri il Gip del Tribunale di Lucca ha convalidato l’arresto della donna disponendo in capo alla donna il divieto di avvicinamento e di comunicazione con le vittime.