Divisi su TripAdvisor. Confcommercio favorevole, ristoratori no

Netta spaccatura sulla piattaforma internazionale

Le recensioni sui social

RAVAGLIA 18/08/15 CESENA RECENSIONI TURISTICHE SU TRIPADVISOR COMPUTER TURISMO FOTO GENERICA

Lucca, 20 febbraio 2018 - Una spaccatura evidente. Tra chi, in cima alla piramide associativa, è convinto che la strada di una sinergia tra i ristoratori e le piattaforme mondiali di valutazione dei locali, a partire da Tripadvisor, sia quella del domani, e chi, tra i fornelli, pensa che così com’è il sistema non possa andare. Troppe recensioni fasulle, troppi problemi. E un calderone, in cui vengono messi ristoranti di primo livello con chioschi che sfornano panini. Senza considerare il fatto che su Tripadvisor sono presenti recensioni principalmente anonime. Se c’era un dubbio sulla idiosincrasia che un sistema, per il solo fatto che sia globale, debba essere accettato, è stato servito durante l’incontro che Fipe Confcommercio ha organizzato ieri con esponenti di Tripadvisor e di the Fork, che recensisce ristoranti in quel caso senza anonimato. 

Una decina scarsa i ristoratori presenti, e chi c’era, dopo le dure polemiche dei mesi scorsi non le ha mandate a dire. A dare fuoco alle polveri, Samuele Cosentino, titolare degli Orti di via Elisa, che aveva annunciato di non credere più a un sistema che, per venire all’attualità, ha anche consentito di far figurare primo ristorante di Londra un locale inesistente, frutto della capacità di un blogger di inventarsi un locale nel giardino di casa. «Qui, oggi doveva esserci un confronto con Tripadvisor – ha attaccato Cosentino rivolto ad alcuni esponenti nazionali di Fipe – poi leggo che c’è la presentazione di Ristorante 2.0. Ci troviamo mischiati con una friggitoria o un bar: se arriva l’intenzione di distinguere, mi fermo e ascolto qual è la data precisa, se è un pomeriggio di lezione su The Fork io vi saluto».

«Lo so, a Firenze il primo dei ristoratori è un paninaro – ha ribattuto Aldo Cursano, presidente regionale Fipe – ma non parliamo con una piattaforma italiana o europea bensì globale, e il sistema per tipologia per imprese o magari per servizio o assenza di esso stiamo provando a farlo passare. Potrebbe essere a Lucca l’esperimento. Dobbiamo stare dentro i sistemi: abbiamo dedicato un percorso, sos recensioni, che ci permette di rivolgersi direttamente a Tripadvisor». 

«Voglio giocare con i miei colleghi – replica Cosentino – non essere paragonato a attività che non hanno nulla a che fare con la mia. Senza considerare l’anonimato che premia solo Tripadvisor con i numeri delle recensioni». 

«Il nostro problema è quello di evidenziare i ristoranti da quelli che non sono – ha ribadito Benedetto Stefani, presidente provinciale Fipe – se deve partire da Lucca uno studio, siamo contenti».

E Tripadvisor? Da Londra era arrivato Marco Emanuele a difendere le ragione del portale. «Le classificazioni? Quando ho iniziato, tutte le strutture erano classificate nel solito modo, ma ora abbiamo diversificato tra ristoranti, bar, panetterie – ha risposto Emanuele – e stiamo pensando a dei filtri per ulteriori selezioni». The Fork? Anche per esso non sono mancate qualche critica, per le tante prenotazioni non andate a buon fine. Come ha ribadtio Vito Cipolla dell’Antica Locanda dell’Angelo. «Stiamo crescendo e offrendo un servizio sempre maggiore, ora siamo a 10mila aderenti e chi non aderirà in futuro avrà un disservizio – ha sostenuto Andrea Rizzi, direttore commerciale di The Fork Italia – in America i ristoranti non aprono se non hanno firmato un contratto con il corrispettivo di the Fork».