Fallita a sorpresa la Toscana Pane. Debiti superiori agli 8 milioni di euro

In ansia i 53 dipendenti. In extremis siglato un affitto d’azienda

I dipendenti della «Toscana Pane» (qui durante una protesta di qualche tempo fa)

I dipendenti della «Toscana Pane» (qui durante una protesta di qualche tempo fa)

Altopascio (Lucca), 19 gennaio 2018 - Il Tribunale di Lucca ha decretato a sorpresa il fallimento della società Toscana Pane srl di Altopascio, la grande azienda del settore panificazione nota in passato come Toscopan. Dallo stato patrimoniale, secondo il giudice Giacomo Lucente, sono emersi infatti debiti per oltre 8,7 milioni di euro, a fronte di un attivo circolante di 1,6 milioni, con un grave stato di insolvenza. A questo si è aggiunto nei mesi scorsi lo sfratto per morosità notificato dalla società proprietaria degli immobili.

Nella sentenza si rileva anche che le trattative per la cessione dell’azienda in affitto non sono andate a buon fine nei tempi stabiliti. Il giudice ha nominato intanto come curatore fallimentare il dottor Renzo Regoli con studio ad Altopascio, fissando al 2 ottobre 2018 l’esame dello stato passivo della società. Il decreto è stato firmato martedì 16 gennaio, ma l’attività nel capannone sta in qualche modo proseguendo, grazie a un affitto d’azienda alla «Industria Panificazione Toscana Srl» con sede a San Miniato, depositato in Camera di commercio lo stesso giorno della dichiarazione di fallimento. La società affittuaria si è detta eventualmente disponibile ad acquisire l’azienda secondo le eventuali procedure del tribunale. Una situazione seguita col fiato sospeso dagli oltre 50 dipendenti della Toscana Pane, in grande ansia per il loro futuro.

"Non è un bel giorno per Altopascio e il comparto del pane – commenta l’ex sindaco Maurizio Marchetti – l’ alimento simbolo del paese e della sua eccellenza produttiva. E’ fallita una delle aziende storiche del territorio, Toscana Pane. Un duro colpo oltre che alla panificazione altopascese, soprattutto alle 53 famiglie dei dipendenti che per effetto di questo provvedimento hanno così perso il posto di lavoro. Speriamo lo possano ritrovare in tempi brevi, anche perché esiste un affitto d’azienda datato 20 dicembre, ma ufficializzato contestualmente alla dichiarazione di fallimento, che non sono in grado di valutare ma che, mi auguro, significhi qualcosa in questo senso. Chi esce sconfitto è il comune di Altopascio, che si è “dimenticato” di comunicare questa negativa conclusione di una vicenda che si trascina da tempo. Visto che ogni giorno ci vengono propinate notizie di piantumazione di arbusti, spostamenti di fogli e tinteggiature di stanze come eventi epocali, dopo che su Toscana Pane abbiamo letto comunicati e visto fotografie di Sara D’Ambrosio raggiante perché sicura di trovare una soluzione positiva, facendo capire che i rapporti con la Regione Toscana avrebbero risolto tutto, ci aspettavamo che la sindaca avesse la stessa solerzia anche per certificare questo esito amaro".

"Purtroppo – prosegue Marchetti – D’Ambrosio e compagni sono prodighi di notizie sulle sciocchezze, ma molto riservati sulle questioni importanti, seguendo il manuale del perfetto amministratore Pd. A parte e nonostante l’amministrazione comunale, che dimostra tutta la sua inadeguatezza, mi auguro che per i 53 operatori rimasti senza lavoro e per la panificazione altopascese possa accadere qualcosa di positivo in tempi brevi".