"Snai, mail-ultimatum ai lavoratori. Non è così che si fanno le trattative"

Una parte dei dipendenti ha ricevuto una mail con proposte di trasferimenti in altre sedi: "Modi rudi e non conformi agli accordi. Invitiamo i colleghi a non rispondere"

Lavoratori Snai in protesta

Lavoratori Snai in protesta

Porcari (Lucca), 20 settembre 2016 - Una mail, di nuovo. Inviata stavolta per proporre trasferimenti sulle sedi di Milano e/o Roma, con la possibilità di rinunciare al trasferimenti con conseguente cambio di mansione presso il Centro Servizi come operatore di call center. Una mail che per i lavoratori Snai ha tutto il sapore di "un ultimatum", che si scontra contro i patti sanciti in sede di tavolo sindacale. E' quanto successo, come racconta il coordinamento dei lavoratori tramite la pagina Facebook, venerdì scorso, quando, "alle 17.16 alcuni dei nostri colleghi hanno ricevuto una email sul proprio account aziendale dal Direttore delle Risorse Umane, contenente questa proposta".

"Non vogliamo biasimare completamente il contenuto della comunicazione - continua la nota -, bensì le modalità rudi, pressappochiste e non conformi a quelli che sono gli accordi presi ai tavoli coi sindacati di cui siamo tutti al corrente: la comunicazione infatti è stata inviata di venerdì sera, solo ad alcuni lavoratori senza un apparente criterio di selezione, che seppur esistente sarebbe comunque discorde con quanto pattuito ai tavoli sindacali e sotto forma di ultimatum in quanto la comunicazione concludeva comunicando come termine per candidarsi lunedì 19 settembre ore 13 altrimenti l'Azienda avrebbe deciso secondo il proprio giudizio per tutti gli interessati. Noi ringraziamo per la possibilità di scelta che ci è stata concessa, ma ancora una volta si dimostra il modus operandi di questa Azienda che continua a voler colpire il singolo lavoratore sottoponendolo a stringenti ultimatum che sembrano mirare a confondere, sviare, dividere e pressare tutti noi".

"A volte sembra che il fine ultimo sia proprio quello di creare divisioni e fratture al nostro interno, e questo puzza di bruciato. Di fatto sono stati scelti dei volontari, e questo sovverte completamente il principio di volontarietà che per essere valido dovrebbe essere esteso a tutti, garantendo lo stesso trattamento e le stesse possibilità a tutti, incondizionatamente. Ribadiamo che la nostra posizione e la nostra idea è quella che le trattative si debbano realizzare tra i sindacati e l'azienda e non tra l'azienda e il singolo lavoratore. Proprio per questo molti di noi si sono rifiutati di dare un riscontro a questa comunicazione, perché non crediamo che la riorganizzazione debba passare da accordi individuali. Ben diversamente sarebbe stata accolta invece una comunicazione estesa a tutti, chiara, trasparente e dettagliata, che avrebbe garantito lo stesso trattamento a tutti e anche ampliato lo "spazio di manovra" degli spostamenti a fini riorganizzativi conciliandoli con le esigenze personali e le competenze lavorative di ciascuno di noi. Invitiamo tutti i nostri colleghi a seguire questa posizione, posto che le libertà di scelta personali sono sacrosante, noi semplicemente crediamo che una libertà, per definirsi tale, debba essere una libertà informata e consapevole dei rischi e dei benefici che si arrecano a sè stessi e agli altri£.