Scuola Da Vinci: settimana «corta», ma pochi autobus. «Così arriviamo a casa un’ora dopo»

La Cgil sul caso: «Serve un turno in più: famiglie infuriate»

Gli studenti sono costretti a restare sullo stesso mezzo troppo a lungo

Gli studenti sono costretti a restare sullo stesso mezzo troppo a lungo

Lucca, 22 settembre 2016 - I conti senza l’oste non si fanno. Alcune scuole medie quest’anno accorpano l’orario su 5 giorni settimanali anziché 6, riuscendo così a razionalizzare l’impiego del contingente di bidelle a disposizione. Il Comune, dall’altra parte, riduce all’osso le corse dei mezzi pubblici da e verso Cerasomma, Montuolo, S.Maria del Giudice. Alla fine succede che la classica «coperta corta» mette in evidenza le magagne. E a presentarne il conto è Leonardo Andreozzi, referente sindacale Filt Cgil trasporto pubblico. «Con il nuovo orario della scuola media Da Vinci – dice – che in pratica ha anticipato l’ingresso di mezzora e ha posticipato l’uscita di mezzora, non riusciamo più a coprire in un tempo ragionevole le zone attraversate dalle circolari 53 e 54 . S.Maria del Giudice, Cerasomma e Montuolo erano già frazioni in sofferenza per un servizio di trasporto pubblico non commisurato alle richieste e alle esigenze di quelle zone. Adesso la situazione si è aggravata, i disagi si sono moltiplicati. Per coprire le esigenze delle scuole derivate dal nuovo orario distribuito sulla settimana corta, i ragazzi devono stare sullo stesso mezzo troppo a lungo. E noi rientriamo alle 15.30 anziché un’ora prima. Le famiglie si sono già lamentate, il Comune deve provvedere». «IL

Problema è – sottolinea Andreozzi – che non si possono fare queste operazioni a costo zero. Il Comune deve mettersi le mani in tasca e riuscire a finanziare un turno in più, che risolverebbe la situazione. Chiediamo a questo punto se con le economie che possono emergere dal sabato – divenuto festivo per la scuola media Da Vinci – sia possibile recuperare qualcosa. Eravamo già sottodimensionati, il sabato alla fine dobbiamo compiere lo stesso giro, la differenza è che rientriamo prima – spiega Andreozzi -. L’unica soluzione possibile per far sì che i ragazzi arrivino a scuola in un tempo ragionevole senza rischiare di doversi svegliare all’alba, e viceversa nel viaggio di ritorno verso casa, è un turno in più».