Nuovo impianto per riciclare scarti di cartiera: assunzioni in vista

L'innovazione parla lucchese: oltre un milione di fondi europei

La presentazione del progetto a Palazzo Bernardini (foto Alcide)

La presentazione del progetto a Palazzo Bernardini (foto Alcide)

Lucca, 4 settembre 2015 - Un nuovo impianto per il riciclo dello scarto di pulper di cartiera in plastica «seconda vita». Il progetto Eco-Pulplast (Local circular ECOnomy by an innovative approach for recycling paper industry PULper waste into new PLASTic pallets), annunciato nel novembre scorso, adesso passa alla fase operativa visto che è stato accolto dal bando europeo Life+: un investimento di 1 milione e 200mila euro che, grazie alla straordinaria occasione offerta da Life+, sarà finanziato al 60%. E le ricadute benefiche in termini occupazionali non si faranno attendere più di 18 mesi. A spiegare nel dettaglio di cosa si tratta questa mattina a Palazzo Bernardini c’erano Enrico Fontana di Lucense (che ha coordinato il progetto), Marco Severini di Selene Spa (che lo gestirà in toto, future assunzioni di personale comprese), Vincenzo Muchetti di Serv.- Eco e Rossano Ercolini di Zero Waste Europe.

Il progetto Eco-Pulplast - finanziato con punteggio molto alto - vuole dimostrare che riciclare lo scarto industriale delle cartiere si può, istituendo una sorta di circuito a filiera corta. Per l’impianto di rigenerazione basterà un’area di 2-3mila metri quadrati, nel perimetro del comune di Lucca, ancora da individuare. Non ci saranno emissioni né ripercussioni dal punto di vista ambientale. Anzi. La plastica recuperata dal pulper, miscelata con altre plastiche di scarto, verrà destinata alla produzione di bancali per le aziende lucchesi. «Sono 100mila le tonnellate di pulper che ogni anno le cartiere del nostro distretto devono smaltire, per una spesa di 8-10 milioni l’anno - sottolinea Muchetti di SERV.ECO., consorzio delle cartiere del Distretto Cartario lucchese che opera su tematiche di interesse ambientale - . La destinazione obbligata, finora, erano le discariche e i due termovalorizzatori di Terni e Brescia che di fatto lavorano in regime di monopolio. Questa è un’importante alternativa, con vantaggi economici e ecologici».

L’impianto, che sarà gestito da Selene, da 50 anni leader in Italia nel settore degli imballaggi flessibili in plastica, potrebbe essere pronto entro 18 mesi. «La nostra scommessa non è solo nei materiali di ultima generazione, come il 5 strati, ma anche in quelli di recupero per così dire meno nobili - spiega Severini - . L’obiettivo, attraverso una serie di investimenti innovativi, è quello di valorizzare gli scarti e rimetterli in produzione, chiudendo il cerchio del riuso all’interno del territorio lucchese. Sono entusiasta». L’impianto permetterà di recuperare circa il 30 per cento delle 100mila tonnellate di pulper prodotto dalle cartiere ogni anno. «Dopo la splendida notizia del finanziamento accordato, a fine del mese avremo una riunione operativa - annuncia Fontana di Lucense - . Abbiamo 30 mesi di tempo per realizzare la linea di automazione, ma credo che 18 saranno sufficienti».

E non è difficile immaginare quanti curricula arriveranno a Selene. «Abbiamo 100 persone al lavoro su 20mila tonnellate - dice Severini - , è un lavoro più sofisticato, quindi la proporzione non è così matematica. Ma certo avremo bisogno di far ricorso a un buon numero di nuove assunzioni». E tutto con la benedizione di Rossano Ercolini, presidente della Zero Waste Europe Foundation, rete Europea di soggetti che aderiscono al principio dei «rifiuti zero» e presieduta da Rossano Ercolini, vincitore nel 2013 del Goldman Prize Award. Guardare avanti, adesso, si può.

Laura Sartini