Povertà, ecco il rapporto Caritas: alla mensa gli italiani superano gli stranieri

Il "sorpasso" è avvenuto nel corso dell'ultimo anno

Una mensa dei poveri (Ansa)

Una mensa dei poveri (Ansa)

Lucca, 18 ottobre 2016 - Sempre di più. Con un piatto in mano. O un sacchetto di spesa donato. Superando la vergogna per quello che sino a poco tempo fa poteva sembrare solo un incubo. E che negli ultimi anni si è via via materializzato, anche per chi non è ancora anziano, tra crisi, ristrutturazioni, precariati selvaggi, cancellazione di servizi assistenziali ad onta di chi continua a parlare di ripresa dell’economia. Il rapporto 2016 della Caritas è impietoso: sono sempre di più gli italiani indigenti.  E per loro, proprio per loro, si faticano a trovare risorse e ammortizzatori. Non ci sono i miliardi che vengono impiegati per l’emergenza migranti. E nemmeno i servizi, come l’ "Accoglienza in famiglia" ideata dalla Regione Toscana per gli immigrati richiedenti asilo.

E se nel Sud d’Italia, ormai, gli italiani in grave stato di indigenza superano gli stranieri, anche a Lucca tira una gran brutta aria. Lo certificano i dati della Casa della carità, un’oasi per chi cerca un pasto caldo, di via dei Fossi, dove ogni giorno si contano novanta pranzi, 365 giorni l’anno, a disposizione di chi non ha nemmeno di che mangiare. E il trend parla chiaro: gli italiani sono maggioranza.

«Cerchiamo di dare un pasto a una novantina di persone – spiega Diego Martini – e la maggioranza di essi è ormai italiana, si avvicina al 60 per cento. E’ un fenomeno che ha preso corpo negli ultimi anni. Sono in crescita anche le donne straniere, soprattutto badanti rimaste senza lavoro». Accanto ai pasti della mensa, 50 dei quali disponibili grazie a una convenzione con il Comune e gli altri cucinati direttamente in loco grazie alla generosità di privati e aziende, c’è la rete parrocchiale che entra in funzione la sera.

A Vicopelago, Marlia, Segromigno in Monte e San Concordio, a rotazione, si offorno una cinquantina di coperti per cena. La situazione è grave. «In generale, il fenomeno della povertà è in aumento – commenta Donatella Turri, direttore della Caritas diocesana – i dati sulla nostra realtà saranno disponibili a metà novembre, quando uscirà il rapporto su tutte le attività, dai centri di ascolto alle mense e tanto altro, che mettiamo in campo per contrastare il disagio. Una conferma ci arriva anche dalle tante richieste di informazioni circa il Sia, un progetto governativo a sostegno dell’inclusione attiva a cui collaboriamo, ma che non è nostro».

E proprio la valutazione della Caritas lucchese sul Sia (che prevede sostengo economico e assistenza dei servizi sociali per chi ha un Isee inferiore ai 3000 euro) viene citata nel rapporto 2016 per individuare una reimpostazione del rapporto pubblico-privato, stimolando i territori a confrontarsi con la solidarietà. Una strada lunga, considerando le risorse limitate e la platea sempre più vasta dei richiedenti.