Delusione porta a porta. Paolini: "I sacchi in strada fanno schifo"

Il direttore di Sistema Ambiente non si nasconde dietro il dito e porta alla luce tutti i problemi del servizio

Il direttore di Sistema Ambiente, Roberto Paolini,

Il direttore di Sistema Ambiente, Roberto Paolini,

Lucca, 22 luglio 2017 - «Sono sincero, mi fa schifo vedere i sacchetti per le strade del centro storico». Non si trincera dietro un dito il direttore di Sistema Ambiente, Roberto Paolini, quando si parla della raccolta porta a porta dentro le Mura. Un servizio in piedi da anni, che ha subìto numerose modifiche, ma il cui risultato finale è sostanzialmente deludente. Sia come numeri percentuali della raccolta differenziata dei rifiuti nelle strade del centro storico, che come immagine e decoro di quella che è da molti ritenuta una città gioiello, in grado di attrarre sempre più turisti da tutto il mondo. Turisti che, come i residenti, devono fare i conti con la presenza di sacchetti sparsi ovunque. A qualunque ora del giorno e della notte. 

«Quando si parla di raccolta porta a porta in centro – spiega – dobbiamo chiederci che tipo di città vogliamo. L’esposizione dei sacchetti, che arriva sino alle 9.30 della mattina per favorire la popolazione, in primis quella anziana, non ci consente di arrivare a pulire le strade in un attimo. Non siamo Mandrake: chiaro che ci sono dei tempi tecnici per rimuoverli».

Avete pensato a cambiare gli orari?  «Lucca è sempre piena di persone, difficile individuare un orario migliore, e la sera è impensabile far transitare i mezzi per le strade, le proteste dei residenti sarebbero inevitabili».

I sacchetti, però, continuano a essere esposti a tutte le ore. «Se è per quello anche tutti i giorni: lunedì, per esempio, non sono previste raccolte, eppure dia un occhio alle strade e vedrà il numero dei sacchetti che ci sono in giro».

L’assessore Raspini ha dichiarato che è in aumento anche il numero dei sacchetti esposti senza che siano del tipo fornito da Sistema Ambiente, che prevede colori diversi per i diversi tipi di raccolta.  «Vero, quando siamo partiti con la fornitura dei sacchetti colorati la risposta è stata buona. Da qualche mese a questa parte, invece, le persone sono tornate a usare sacchetti qualunque, che sono proibiti e creano problemi al momento della raccolta. Eppure la richiesta dei sacchetti presso i punti di smistamento non è in calo».

Le multe fioccano ma non pare che producano risultati. «I controlli ci sono, ma le multe finiscono per riguardare in larga parte le attività commerciali. È molto difficile pescare sul fatto o risalire a chi ha lasciato singoli sacchetti».

Qual è la percentuale di raccolta differenziata in centro storico?  «Siamo sopra il 60% come porta a porta , mentre nelle isole viaggiamo oltre il 70%».

Lei è favorevole all’estensione delle isole ecologiche per tutto il centro?  «Sì, sono favorevole, perché si eviterebbe la presenza dei sacchetti, spettacolo di oscenità estrema per il decoro cittadino. Chiaro che il porta a porta resterebbe comunque per alcune tipologie di operatori che hanno bisogno, come le attività commerciali, di servizi mirati».

Quante persone lavorano attualmente per svuotare le isole ecologiche?  «Quattro persone divise in turni per le dieci isole, se dovessero essere portate a venti, un numero sufficiente per coprire tutto il centro, c’è da ipotizzare che il personale raddoppierebbe».

Quanti sono invece gli operatori impegnati nel porta a porta in centro?  «Dieci-undici persone, a conti fatti avremmo tre-quattro persone che si libererebbero se dovessimo andare verso le isole».

Dovesse essere soppresso il servizio porta a porta, dove verrebbero impiegate queste persone?  «Naturalmente in altri servizi».