Operazione 'Starlight', altri dodici componenti della banda nei guai

Specializzati nei furti con spaccata ai danni di centri commerciali. Si aggiungono ad altri 8 arresti e 6 denunce per ricettazione

Carabinieri

Carabinieri

Lucca, 20 febbraio 2017 - Altre dodici persone finiscono nei guai nell’ambito dell’operazione “Starlight" dello scorso 7 febbraio. I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Lucca, stamani, hanno dato esecuzione a 12 provvedimenti restrittivi emessi dal gip del tribunale di Firenze, in merito alle decine e decine di furti con spaccata ai danni di centri commerciali, ipermercati, concessionarie di auto, negozi e ditte di vario genere, verificatisi in Toscana ed Emilia Romagna.

Laccuse per i soggetti coinvolti sono quelle di “furto aggravato e ricettazione”, questo il motivo delle notifiche - nelle carceri di Prato, Firenze e Modena, di altre 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti componenti la banda di soggetti di origine rumena che erano statarrestati nell'ambito della maxi operazione messa a segno pochi giorni fa dagli uomini dell'Arma, anche con l’ausilio di un elicottero e delle unità cinofili, mentre altri 2sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.

A questi se ne aggiungono altri 8, già arrestati nel corso delle indagini, in flagranza di furto aggravato tra Firenze, Empoli ed Arezzo, mentre altre 6 persone erano state denunciate per ricettazione dai militari, che avevano anche recuperato refurtiva per un valore totale superiore ai 250mila euro, restituita ai legittimi proprietari.

Il nome Starlight” dato all’operazione deriva dal soprannome di uno dei principali soggetti arrestati, Costel Bordeianu, che svolgeva un ruolo di primissimo piano in seno all’organizzazione ed al fatto che la banda entrava in azione sempre di notte, con la “luce delle stelle”. Il gruppo criminale, con base logistica nella periferia nord di Firenze, era molto affiatato e perfettamente organizzato, con compiti e ruoli ben definiti per ciascuno dei partecipanti alla “catena di montaggio”, che parlavano in stretto dialetto straniero per non essere intercettati. Da evidenziare la professionalità e la rapidità degli stessi, in ciascuno dei colpi messi a segno: sempre muniti di guanti e col viso coperto, utilizzando attrezzi da scasso (picconi, cesoie, grossi martelli a loro disposizione), impiegando in media un minuto e mezzo dall’arrivo sul posto, allo sfondamento, alla fuga con la refurtiva, come documentato dalle immagini delle telecamere. 

Gli articoli “preferiti” erano gioielli, telefoni cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata e veicoli commerciali, che venivano rubati direttamente nelle concessionarie, ancora prima di essereimmatricolati e venduti all’Estero.

Solo nel periodo di riferimento dell’indagine, tra giugno 2015 e aprile 2016, la banda ha commesso razzie in tutta la Toscana ed in Emilia Romagna, per un valore complessivo accertato di oltre 650mila euro. Oltre una trentina i furti perpetrati in Toscana ed Emilia Romagna, tra cui quelli nella provincia di Lucca ed in particolare al negozio “Trony” di Pietrasanta (venne trafugato materiale elettronico ed informatico per un valore di 60.000 euro e al “Mercatone Uno” e l’ipermercato “Conad” di Altopascio: qui vennero rubati,rispettivamente, orologi e gioielli per un valore di 30.000 euro, telefoni cellulari e tablet per 40.000 euro.

Ulteriori accertamenti sono tuttora in corso in relazione ad alcuni furti perpetrati con lo stesso metodo in alcuni negozi di telefonia ed occhiali nel centro storico di Lucca.