In salotto a tu per tu con i ladri. Notte choc per una famiglia

«Mi hanno puntato la torcia in faccia, ho urlato in arabo»

Furto a casa Pieretti

Furto a casa Pieretti

Lucca, 18 ottobre 2017 - Erano le 21.15 di lunedì sera. Serata e orario improbabile per le visite a sorpresa dei ladri. Eppure. Non c’è regola. Non hanno paura. Ne è la prova quanto ha subito la famiglia Pieretti . Stavano avviandosi a letto, come sono soliti fare visto che la mattina la sveglia suona prestissimo. Avvertono un colpo, dei passi, presenze nella semioscurità della casa, una villa su più piani in una zona non isolata: accanto ce n’è un’altra quasi identica. Dalla camera al piano superiore Francesco Pieretti (in casa c’è anche la moglie Gisella e l’anziano padre) scende le scale, al buio, per capire cosa sta succedendo. Arriva in sala. Lì tutto avviene, letteralmente, in un flash. Il signor Pieretti si trova di fronte due ombre, di colpo una torcia puntata in faccia gli impedisce di vedere di più.    La paura fa fare cose strane, l’istinto in quei momenti di ghiaccio totale aziona meccanismi vincenti. Senza nemmeno ragionare ricorda quelle parole imparate in arabo, quasi per scherzo, da un amico extracomunitario. E inizia a ripeterle a voce alta. L’intuizione, senza filtri nè tempo utile per affinarsi, gli suggerisce di fingersi straniero anche lui, per dare all’altra parte, ignota, la sensazione di trovarsi a armi pari. I due a quel punto si scambiano qualche frase, con il tipo accento dell’Est Europa, forse albanesi, forse romeni, questo è ancora da accertare. Ma il senso suggerito dal breve, concitato scambio di frasi, è quello: «Andiamocene». E così si danno alla fuga dileguandosi nella notte., lasciando dietro di sè una finestra e una persiana rotta al piano terra, da cui sono entrati. E naturalmente un mare senza fine di paura, che il pomeriggio seguente è ancora negli occhi del signor Pieretti, catturati dal fermo immagine del nostro fotografo. E’ qui tutto lo smarrimento di chi non sa più come difendersi di fronte a chi non ha paura a «provarci» sempre e comunque. Di fronte all’«inconveniente» di trovarsi davanti il padrone di casa, poco male: dietrofront e via. Altro giro altra corsa. «Non siamo più padroni in casa nostra – commenta una vicina di casa –. Entrano e escono come e quando gli pare, non temono conseguenze, sanno che tutto ciò che rischiano è di non riuscire a rubare niente. E in questo caso si spostano di qualche metro, senza neanche scomodarsi, in una casa vicina. Siamo all’emergenza assoluta». Si spiega così il proliferare, negli ultimissimi anni, delle iniziative di controllo del vicinato e anche la nascita di una pagina Facebook dedicata alle «Segnalazioni ladri a Lucca e Piana» che è un continuo fermento di segnalazioni, di richieste di ingresso in gruppi organizzati per le iniziative in «rete» per la sicurezza dei quartieri. Esiste anche una App, «Noruba», identificativa proprio dei progetti di controllo di vicinato, serve a segnalare veicoli e individui sospetti. E di segnalazioni ne arrivano a valanga.