Pasto da casa, sentenza-gelo per i genitori: "Compete al tribunale di Firenze"

Delusione per il comitato che aveva presentato tre denunce con l'obiettivo che il precedente di Torino potesse replicarsi anche a Lucca

Una mensa scolastica

Una mensa scolastica

Lucca, 3 dicembre 2016 - E’ una sconfitta, sì. Ma a metà. Le tre denunce presentate dai genitori che fanno riferimento al comitato «La scuola che vogliamo Lucca» sono approdate in aula di tribunale: accusavano Comune e scuola di ostacolare il diritto del pasto portato da casa anche, in alcuni casi, attraverso modus operandi «discriminatori» nei confronti dei bambini perchè, ad esempio, invitati a consumare il proprio pasto in zone (o orari) diverse da quelle di chi usufruisce del servizio mensa. Il giudice di Lucca si è pronunciato: la questione non è di competenza del tribunale lucchese, semmai di quello di Firenze. Delusione amarissima per il comitato, che non intende arrendersi. Anche perchè la sentenza non sfiora i contenuti del ricorso, che restano intatti, solo ne attribuisce una diversa competenza.

«Il diritto a consumare i pasti casalinghi a scuola resta, nessuno lo ha messo in discussione neanche in questa sede – è il commento del comitato dei genitori –. Noi non intendiamo fare altre mosse giudiziarie. Ci eravamo mossi perchè un diritto, già inquadrato come tale dalla Corte d’Appello di Torino, fosse posto nero su bianco anche a Lucca, soprattutto per le altre famiglie. Alcuni di noi che sono, ad esempio, genitori di alunni della scuola di S.Michele di Moriano, hanno trovato un bel clima di serenità e di disponibilità da parte delle insegnanti». La decisione, in ogni modo è presa: «sul versante giudiziario la chiudiamo qui, anche perchè è chiaro che tutto ciò comporta una spesa. Ma il diritto al pasto da casa resta. E le modalità devono essere chiarite, nell’interesse di tutti. Su questo punto specifico continueremo a spendere tutte le nostre energie».