Mense, sì al pasto da casa: "Al lavoro per tradurre questo diritto in realtà"

Dopo il verdetto di Torino, a Capannori il sindaco Menesini invita dirigenti scolastici, Ausl e firmatari del Patto sul cibo a studiare una soluzione

Bambini alla mensa (Immagine d'archivio)

Bambini alla mensa (Immagine d'archivio)

Capannori (Lucca), 24 settembre 2016 - La questione del 'pasto da casa' diventa tema di discussione. Non si sottrae al confronto il Comune di Capannori che, come informa lo stesso ente, sta valutando l'argomento già da settimane, grazie al laboratorio di collaborazione realizzato con il ‘Patto sul cibo’, e soprattutto in seguito al sì dei giudici di Torino alla richiesta di poter portare a scuola il cibo preparato a casa. Non un argomento di facile trattazione, dal momento che si tratterebbe di ripensare gli spazi e di affrontare anche aspetti igienico sanitari. E' a partire da queste premesse che il sindaco di Capannori, Luca Menesini, ritiene che il Comune debba farsi promotore di un dialogo fra dirigenti scolastici, firmatari del ‘Patto sul cibo’ e l’azienda Usl 2 di Lucca. 

“Oggi quella del cibo portato da casa rappresenta un tema caldo – spiega Menesini –. Alcune sentenze ci dicono di valutare con attenzione la questione, ed è quello che a Capannori stiamo facendo. Va detto, però, che è necessario che arrivino quanto prima indicazioni ministeriali precise, anche con ipotesi di soluzioni concrete, perché con le normative in vigore non è scontato avere margine d’azione e in più ha poco senso che ogni città faccia in modo diverso. Per questo bisogna coinvolgere anche gli altri soggetti interessati dal cibo nelle scuole, e provare tutti insieme a trovare soluzioni, senza che ci siano problemi igenico-sanitari, ma soprattutto di discriminazione fra alunni. Il momento della mensa è un momento conviviale collettivo, che ha una grande funzione educativa per i bimbi. Sapere che alcuni bambini non vi possono partecipare perché hanno il pasto preparato a casa dispiace. Ed è il motivo per cui non incentivo a portarlo da casa, anzi. Abbiamo attivato progetti significativi per valorizzare il momento della mensa nelle scuole. Alcune sentenze sembrano però riconoscere un nuovo diritto e pertanto noi lavoriamo per tradurlo in realtà nel modo migliore possibile e per non essere impreparati nell’eventualità che quella sia la direzione. La priorità è garantire un pasto nelle migliori condizioni a tutti i bimbi. Quindi apriamo al cambiamento da subito, e ci impegniamo perché gli alunni siano felici e si possono godere il cibo nelle nostre scuole”.