L'hair stylist Maurizio Serretti nei guai con la Finanza

Conti sequestrati per 300mila euro

Finanza

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Livorno, 30 gennaio 2018 - Maxi sequestro nei confronti di un noto imprenditore del settore dei capelli e della cosmesi, per una vicenda di mancato versamento dell’Iva nella casse dello Stato da parte di una delle sue società. Nel mirino della guardia di finanza di Lucca è finito Maurizio Serretti, 65 anni di Riparbella, residente a Viareggio e creatore di una grossa rete di attività con vari negozi di ‘coiffeur’ e saloni di bellezza per il capello aperti in partnership nel corso di oltre vent’anni a Lucca, Viareggio, Pisa, Empoli, Livorno e in altre città sia in Toscana che in altre regioni.

L’imprenditore è indagato per una vicenda di evasione fiscale dalla procura di Lucca, per competenza territoriale. Su ordine del gip Pezzuti, il nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle ha dunque proceduto nei giorni scorsi al sequestro di 292mila euro sui conti correnti di Serretti presso la filiale di Pisa di un istituto di credito, compresi libretti di assegni e carte di credito riconducibili a tale conto.

Il noto hair stylist risulta infatti indagato per evasione fiscale in qualità di legale rappresentante della società ‘Gest Srl’ con sede a Empoli, con sede in viale Fratelli Rosselli, attiva nel settore parrucchieri. L’agenzia delle entrate gli contesta il mancato versamento dell’imposta sul valore aggiunto in relazione all’anno 2015, per un ammontare appunto di 292mila euro, somma che la Gest srl di Serretti avrebbe dovuto versare entro il dicembre 2016.

Sulla base della relazione dell’agenzia delle entrate, quindi, la procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la confisca per equivalente dei beni dell’indagato.  L'imprenditore  risulta sotto inchiesta per violazione dell’articolo 10 ter della legge sui reati tributari 74/2000, secondo il quale «è punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a euro duecentocinquantamila per ciascun periodo d’imposta».