«La badante ha rubato i soldi. Spariti 200mila euro»

Lucca, denuncia dei nipoti: "Lo zio prelevò anche da morto"

Badanti, foto generica (Germogli)

Badanti, foto generica (Germogli)

Lucca, 25 marzo 2017 - Quando hanno avuto accesso ai conti correnti dell’anziano zio, morto poche settimane prima all’ospedale ‘San Luca’, pensavano di trovarci una consistente somma di denaro. Del resto i due nipoti non ancora trentenni erano gli unici eredi del settantenne, invalido civile al cento per cento, deceduto senza figli, né altri congiunti. Invece ecco la sorpresa choc: conti all’asciutto, titoli e investimenti azzerati. Piazza pulita. Scomparsi, calcolatrice alla mano, oltre 204mila euro complessivi. 

Il mistero sulla sorte dei risparmi dell’anziano zio, nato a Viareggio ma da molti anni abitante a Lucca nel quartiere di Sant’Anna, è durato ben poco. I sospetti si sono subito concentrati sulla badante romena alla quale i nipoti si erano affidati, non potendo garantire il necessario supporto quotidiano allo zio malato. La donna da sei mesi si occupava di lui, mostrandosi assai premurosa e attenta alle sue necessità. Forse fin troppo. Eh sì, perché dall’esame dei movimenti bancari è emersa una realtà sconcertante. Un caso di circonvenzione di incapace sul quale la Procura ha aperto un’inchiesta, indagando la badante. Nel giro di appena cinque mesi, la donna è infatti riuscita a effettuare innumerevoli prelievi di contanti dal conto corrente dell’anziano invalido, nonché a farsi accreditare bonifici per ingenti somme di denaro. Il tutto mediante firme quasi certamente falsificate, dato che il settantenne, affetto da gravi problemi psichici, continuava a firmare assegni e disposizioni bancarie a favore della romena anche durante il suo ricovero in ospedale.

Dalle indagini è emerso un vero crescendo di prelievi effettuati dalla donna senza alcuno scrupolo. Tra questi spiccano un bonifico secco di ben 50mila euro, finito dritto dritto sul conto personale della donna, e l’intestazione nominativa di ben centomila euro di portafoglio titoli, poco prima che l’invalido finisse in un letto d’ospedale. Un ricovero dal quale peraltro non è più tornato. La sete di denaro della badante non si è fermata di fronte alla malattia dell’anziano e neppure di fronte alla morte. Gli ultimi prelievi di denaro contante, per migliaia di euro, sono stati effettuati il giorno del decesso dell’uomo e addirittura anche il giorno successivo, grazie alla carta bancomat che la badante si era fatta emettere alzando il limite mensile di 4.800 euro. Ma la banca, da parte sua, che controlli ha fatto?

In pratica i due nipoti hanno visto volatilizzarsi l’intero patrimonio che avrebbero dovuto ereditare dall’anziano zio. Non è rimasto loro altro che affidarsi a un avvocato e presentare denuncia in Procura. Sperando che quei soldi siano ancora in qualche modo recuperabili.