Kme, ora anche il rame 'traballa': "La situazione generale è critica"

Gli ordini ci sono, ma mancherebbe il materiale da lavorare. Intanto, il 5 ottobre altra assemblea

Tour istituzionale nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga (foto Borghesi)

Tour istituzionale nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga (foto Borghesi)

Fornaci di Barga (Lucca), 2 ottobre 2016 - Dunque per la vicenda Kme tutto è rimandato per ora al 5 ottobre, almeno per una discussione interna tra i lavoratori dove cresce forte la preoccupazione per una situazione tutt’altro che chiara e rassicurante a questo punto. Così la pensano in tanti. L’appuntamento per mercoledì era già in programma, ma i sindacati ritengono ora più che mai importante convocare le assemblee con i lavoratori per fare il punto della situazione, per capire che sensazione c’è tra i lavoratori per lo stato della trattativa. Trattativa che per il momento ha subito uno stop che non pare quantificabile nel tempo. Tempo che invece, pensando al 2018, stringe ogni giorno di più. Dopo la lunga riunione di venerdì, le posizioni emerse tra azienda e sindacati sono lontane e in alcuni casi contrastanti anche tra gli stessi sindacati a quanto si sa.

Non convincono i criteri di scelta dei lavoratori da ricollocare, nell’ambito del pacchetto dei 275 esuberi e non convincono le attività formativa previste, ma anche ci sono contrasti per le mansioni che questi dovrebbero svolgere che sarebbero molto diverse da quelle svolte da un lavoratore metalmeccanico, posizioni professionali rivolte allo sviluppo del turismo ecologico sulla montagna pistoiese. Per questo motivo l’accordo non è stato raggiunto e per questo motivo tutto è rimandato al coordinamento nazionale sindacale con la richiesta di mettere in piedi una commissione economica congiunta azienda-sindacati in grado di riunirsi ogni quattro mesi. Coordinamento che si spera possa essere presto convocato. Ma i motivi non sarebbero solo questi.

I dubbi sono anche sulla situazione attuale nello stabilimento di Fornaci, visto che il 70% della produzione risulta ferma. Da quel che trapela, la prima settimana di ottobre, sarà una settimana quasi interamente di chiusura, salvo pochi reparti, ma non perché non ci sono gli ordini, direbbero voci bene informate, ma perché non c’è il materiale. Una cosa che suscita una certa perplessità. È un altro dei motivi che avrebbe portato i sindacati a uno stop alla trattativa in corso. Per i lavoratori comunque tutto questo viene inteso come un segnale di una situazione abbastanza critica e la cui soluzione non sembra così a portata di mano, anzi.