Ragazzo investito e ucciso, il padre disperato: "Quella mia ultima pizza con lui"

I familiari del ragazzo ucciso a Viareggio: "Siamo circondati dall'affetto di tante persone"

La scena dell'incidente e nel riquadro la vittima

La scena dell'incidente e nel riquadro la vittima

Lucca, 13 febbraio 2018 - «L’intera comunità di San Macario, le forze dell’ordine, i tanti amici, i catechisti, don Marek e il vescovo, che al funerale ha fatto un bellissimo e sentito intervento, rivolgendosi a tutti i giovani. E poi gli amici di Andrea e i nostri. E’ un continuo ricevere espressioni di cordoglio e vicinanza», sono le parole di ringraziamento della famiglia di Andrea Lucchesi, 21 anni, il ragazzo investito e ucciso a Viareggio da un'auto pirata

Un’ondata continua di messaggi, telegrammi e abbracci, veri o virtuali che, anche se non consola e non ripara dalla perdita di un figlio certamente fa sentire meno soli. «E poi i clienti del distributore – racconta ancora Fiorella che insieme al fratello gestisce il punto Esso a Pontetetto, dove anche Andrea lavorava – in tanti vengono a testimoniare il loro affetto, verso di noi e verso di lui. Avevamo un ragazzo meraviglioso e adesso non lo abbiamo più». 

Tutta la famiglia si è infatti rimessa subito a lavoro: «Restare a casa è impossibile – si sfoga ancora la madre – la sua camera è rimasta com’era e mi sembra sempre che debba rientrare da un momento a quell’altro. Almeno qui ci si tiene impegnati, perché a pensarci è da impazzire».  

Il padre Mario scuote la testa e si lascia sfuggire: «Ho lavorato per 25 anni nei vigili del fuoco – racconta – ho visto tante disgrazie, ma mai mi sarei potuto immaginare che un giorno avrei dovuto vedere anche la morte di un figlio. E pensare che la sera ho cenato con Andrea, ma chi se lo immaginava che quella era la nostra ultima pizza insieme?».  

Intanto i familiari sono riusciti a recuperare il cellulare di Andrea, che si è rotto dopo l’impatto con l’auto, e stanno cercando di poterlo riavviare. «Abbiamo chiamato un tecnico – racconta il papà Mario – il telefono è rotto ma può funzionare ancora, il problema è riuscire a inserire il pin, il codice che Andrea aveva messo come fanno in tanti, per bloccarlo e che noi non conosciamo. Vorremmo recuperare le sue ultime foto, quelle che si è scattato e che ha fatto agli altri, sono gli ultimi istanti della sua vita che per noi adesso sono importanti e non vogliamo dimenticare».