Il padre di Del Grande: "Gabriele potrà chiamare la compagna"

Concesso per stasera un nuovo contatto telefonico tra la compagna e Gabriele Del Lungo che ha avuto ieri un lungo colloquio anche con il console italiano a Ismir. "Il reporter è su di morale, ma continua lo sciopero della fame"

Del Grande ha interrotto sciopero sete

Del Grande ha interrotto sciopero sete

Lucca, 23 aprile 2017 - È sempre alta l'attenzione sulle condizioni e la sorte di Gabriele Del Grande, il regista e blogger di Lucca arrestato e detenuto in Turchia dove era andato per raccogliere materiale per un libro sui profughi siriani rifugiati nella provincia sud orientale dell'Hatay. Le autorità turche non hanno ancora reso noto il dossier con i motivi del fermo del nostro connazionale avvenuto il 9 aprile e l'unica notizia positiva, per il momento, è che dopo gli incontri di ieri, Del Grande - dopo dodici giorni trascorsi senza vedere nessuno - ha continuato a nutrirsi anche se solo con liquidi e che pur continuando a rifiutare il cibo non ha messo in atto misure più drastiche dopo il segnale di schiarita di ieri. Il blogger toscano, che è in isolamento, ieri infatti ha potuto finalmente incontrare e parlare abbastanza a lungo con il console italiano a Izsmir Luigi Iannuzzi e con l'avvocato turco esperto in diritti umani Taner Kilic e questo deve avergli un po' alzato il morale e convinto a proseguire nell'assumere bevande anche se non rinforzate da vitamine o integratori.

Continuano le manifestazioni di sostegno alla battaglia diplomatica per il rilascio del blogger trentaquattrenne, regista di 'Io sto con la sposa' presentato a Venezia. A Roma, davanti al Quirinale, un nutrito presidio di persone, tra le quali l'avvocatessa Alessandra Ballerini che si batte per i diritti dei migranti - un tema caldo al quale Del Grande ha dedicato molto del suo impegno con un sito sempre aggiornato sui flussi e i destini degli 'sbarcati' - hanno chiesto la liberazione del reporter aderendo all'appello lanciato da alcune organizzazioni come Amnesty, Arci e Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. «Gabriele chiede, come ribadito anche nella telefonata alla compagna Alexandra D'Onofrio, di essere liberato e tornare a casa. Ad oggi - ha detto l'avvocatessa Ballerini - non sono note le ragioni del protrarsi del suo trattenimento né i motivi del ritardo del suo rimpatrio verso l'Italia».

Intanto il padre di Gabriele, Massimo Del Grande, annuncia che oggi, domenica, ci sarà un nuovo contatto telefonico diretto con l'Italia: «So che mio figlio ha avuto il permesso di telefonare alla compagna e e che lo farà in giornata ma per adesso non ci sono novità riguardo ad un suo eventuale rimpatrio. Io invece parlerò domani con la Farnesina per sapere che novità ci sono» mentre sulla disponibilità dell'ambasciatore turco a incontrare la famiglia, Massimo Del Grande ha detto che deciderà cosa fare domani, insieme a tutta la famiglia.

Sull'invito dell'ambasciatore in Italia a incontrare la famiglia del giornalista e blogger Gabriele Del Grande, detenuto in Turchia, il padre Massimo Del Grande ha anche spiegato che «siamo tanti in famiglia e prima di prendere qualsiasi decisione sul da farsi ci consulteremo come abbiamo fatto sempre finora».

Massimo Del Grande ha aggiunto che «stasera da noi ci sarà un buffet di solidarietà, organizzato da un nostro vicino, all'interno dell'osteria che gestisco insieme a mia moglie a Panicagliora, sulla Montagna Pistoiese, al quale hanno già aderito un centinaio di persone che ci sostengono in questa battaglia che abbiamo iniziato per far tornare a casa al più presto Gabriele».

Il documentarista, bisogna ricordarlo, rifiuta alimenti da martedì scorso per protestare contro la sua illegale prigionia. Un fenomeno che purtroppo in Turchia ha colpito migliaia di persone recluse nelle carceri per volere del presidente Tayyip Erdogan in violazione di qualunque diritto dopo il fallito golpe dello scorso luglio che ha decapitato l'intera classe dirigente laica: militari, avvocati, magistrati, docenti, giornalisti. Tutti in cella da mesi e senza contatti.

«Gabriele era in Turchia per scrivere un libro, non svolgeva alcuna attività illecita né tantomeno pericolosa. Auspichiamo - ha aggiunto Ballerini - che qualsiasi errore di valutazione sulla sua persona e sul suo lavoro possa essere immediatamente chiarito, grazie anche all'avvenuta nomina dell'avvocato Taner Kilic, e Gabriele possa finalmente essere rimesso in libertà e tornare dalla sua famiglia». L'avvocatessa ha ricordato che Del Grande si trova nel centro di detenzione 'Ggm' di Mugla ('geri gonderme merkezì che vuol dire centro di espulsione) dove Del Grande è trattenuto dal 13 aprile dopo il suo trasferimento dal centro di Hatay e che ieri finalmente ha potuto avere un colloquio privato prima col console e poi con l'avvocato Kilic che sono entrati con un interprete al seguito.