Nervi a fior di pelle a San Vito. "Pronti a tutto per difenderci dai furti"

Residenti in strada con bastoni e machete dopo l’ennesimo raid

Alessio Dovichi (a sinistra) e Roberto Favilla, portavoce del disagio di San Vito

Alessio Dovichi (a sinistra) e Roberto Favilla, portavoce del disagio di San Vito

Lucca, 20 ottobre 2017 - Far West a San Vito mercoledì sera. Antifurto in azione in via vecchia Pesciatina, alle villette di fronte alla banca, abitanti allertati dei furti in atto nel maxi gruppo whatsapp attivato da tempo, gente che, a quel punto, è scesa in strada armata di bastoni. Uno di loro aveva con sè persino un machete. Una mobilitazione generale all’insegna della paura e dell’adrenalina: alla fine uno dei ladri è stato individuato e bloccato dagli agenti della Volante, dopo una breve collutazione. 

Il poliziotto è finito in ospedale; il ladro, invece, direttamente dietro alle sbarre. Si tratta di Dashnor Lika (nella foto a sinistra), albanese di 34 anni. Il ladro indossava i guanti e, nascosto nei jeans, aveva un cacciavite di grosse dimensioni. Soprattutto aveva con sè una consistente refurtiva: orologi Rolex, collane, orecchini e bracciali in oro, riconducibile con certezza ad almeno tre furti, ma il dubbio degli inquirenti è che lui e il complice (sfuggito alla cattura mercoledì) possano essere i responsabili di altri furti commessi sempre nella zona. Lika dovrà comunque rispondere di rapina impropria aggravata, furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale. «Siamo pericolosamente lungo la linea rossa – dice Alessio Dovichi dell’Associazione ‘San Vito per San Vito’ –, quella oltre la quale non si sa cosa può succedere, quale reazione può avere la gente esasperata da 27 furti o tentativi di furto, nell’arco delle ultime tre settimane. Due persino in casa di un poliziotto e in orari, le sette-otto di sera, che dimostrano come i malviventi non abbiano paura di niente». 

«Lanciamo l’sos alle istituzioni – continua Dovichi –. Abbiamo collaborato benissimo con l’assessore Raspini per il progetto dei Quartieri Social. Ma ora dobbiamo vederne i frutti». Gli abitanti lamentano anche la mancanza di informazione. «Ci rendiamo conto che ai media non arrivano le notizie sui furti nelle case: perchè? – si chiede Roberto Favilla, che è stato protagonista anche di un servizio su La 7 per i 5 furti subiti in 4 anni, di cui 2 in un mese – Non è mettendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi, anzi. E francamente all’indomani della penultima ondata di furti, una settimana-dieci giorni fa, non si può sentire un sindaco che parla pubblicamente di ius soli invece che di solidarietà e di azioni concrete per la sicurezza». L’associazione chiede un incontro a sindaco e assessori. Perchè l’unione dovrebbe fare la forza.