"Vittima di un usuraio": spilla soldi ai genitori. Ma è tutto falso

Condannato ex commerciante. I carabinieri scoprono la messinscena

Carabinieri

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Porcari (Lucca), 8 dicembre 2016 - Aveva inscenato drammatiche storie di estorsione e perfino denunciato ai carabinieri per usura un conoscente marocchino, accusandolo di averlo «strangolato» con tassi altissimi per riavere i soldi prestati. Ma era tutta un’invenzione, un piano per estorcere ulteriore denaro ai propri genitori, peraltro ormai ridotti quasi sul lastrico dalle sue pretese economiche. Questa la valutazione del gup Riccardo Nerucci, che, in rito abbreviato, ha condannato Rossano Maionchi, ex commerciante 41enne di Porcari, a 2 anni e 8 mesi di reclusione per calunnia e cessione di arma da fuoco.

A smascherare la sceneggiata erano stati i carabinieri del nucleo investigativo di Lucca, diretti dal maggiore Paolo Floris. Dopo la sua denuncia presentata contro un marocchino che accusava di avergli preso ben 20mila euro a tassi usurari, i militari avevano indagato ed erano emersi anche altri casi di presunta estorsione ai danni di Maionchi. Episodi misteriosi nei quali i genitori erano sempre intervenuti per saldare i debiti del figlio. Fino a sborsare, negli anni, somme complessive attorno agli 800mila euro. Un quadro sconcertante, che ha insospettito i carabinieri.

E infatti hanno presto scoperto che il marocchino in realtà gli aveva prestato dei soldi solo perché impietosito dalla storia (fasulla) di un figlio malato da accudire. Quei soldi, peraltro, li aveva poi riavuti dal padre. E anche le altre vicende di presunta estorsione erano state smontate: si trattava di vicende escogutate alle spalle dei genitori, per incassare il denaro, una percentuale del quale andava ai presunti estorsori. Due di questi sono stati rinviati a giudizio dal gup e saranno processati a parte. Rossano Maionchi è stato anche condannato per aver ceduto a terzi una pistola Beretta calibro 7,65 sottratta al padre e rivenduta. Sempre per fare cassa. E anche la bella vita.