Estradizione, la legge cambia volto. E per Manolo torna la speranza

Il sottosegretario Ferri incontra l’ambasciatore colombiano

Manolo con la moglie Solange Del Carlo: i due sono riusciti a sposarsi in carcere

Manolo con la moglie Solange Del Carlo: i due sono riusciti a sposarsi in carcere

Lucca, 22 settembre 2016 - L’Italia non si è dimenticata di Manolo Pieroni, il 35enne detenuto in carcere in Colombia dove deve scontare la pena di 21anni e 4 mesi di reclusione. Il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri parlerà del caso del lucchese anche nei prossimi giorni quando, a Roma, incontrerà il nuovo ambasciatore colombiano. Ma il primo importante risultato c’è stato con la ripresa nei negoziati sui trattati che consentiranno – una volta firmati e recepiti dal Parlamento – la traduzione in Italia dei detenuti all’estero. Negoziati che hanno avuto nuovo impulso dopo la missione del settosegretario in Colombia.

«L’iniziativa ha reso possibile la conclusione dei negoziati con la parafatura immediata del testo in materia di estradizione – spiega l’esponente del governo –. Anche per il trasferimento dei detenuti l’accordo è stato praticamente raggiunto. Proprio in questi giorni è stata trovata l’intesa su un ultimo aspetto relativo alla procedura da seguire per la commutazione delle pene. Con la firma dell’accordo avremo lo strumento per risolvere casi come quello di Pieroni, per il quale, a detta delle stesse autorità colombiane, non vi sono ostacoli a che la pena residua venga scontata in Italia. Questa soluzione, oltre a coronare la profonda collaborazione a fini di giustizia soddisferebbe, sul piano umano, il diritto del condannato a scontare la detenzione vicino ai suoi familiari e in un contesto socioculturale più appropriato». Pieroni è detenuto nel carcere Las Palmas a Palmira.

Il 35enne si è sempre professato innocente e vittima della «mula involontari», cioè quella che permetterebbe di inserire grosse quantità di stupefacenti nelle valige di persone ignare per farle arrivare in Europa. Lui fu trovato con sette chili di cocaina. Dal 2011 in prima persona e con la sua attuale moglie, Solange Del Carlo (sposata in carcere) denuncia condizioni di detenzione disumane e numerosi episodi di violenza. Il sottosegretario Ferri con il ministro della Giustizia colombiano ha trovato «piena sintonia sull’imprescindibile necessità di rendere ancora più intense le occasioni di collaborazione a livello internazionale per mettere in campo efficaci azioni comuni contro la criminalità organizzata, i traffici di droga e la corruzione»