Anche Tagliasacchi non esclude di candidarsi sindaco nel 2017

"Ma non con le primarie". Aumentano i contendenti nel Pd

Andrea Tagliasacchi

Andrea Tagliasacchi

Lucca, 13 agosto 2016 - Tutti contro tutti. O, meglio, tutti contro uno, verrebbe da dire. In casa Pd, nonostante gli inviti alla prudenza e a alzare i toni sulla battaglia delle primarie (semmai) solo dopo che si sarà consumato il referendum costituzionale di novembre, le acque sono sempre più agitate. E i candidati sembrano spuntare come i funghi. Dopo le esternazioni del presidente del Consiglio comunale Matteo Garzella, i venti di mare che arrivano da Viareggio e che parlano di un presunto ritorno a Lucca di Giorgio Del Ghingaro; dopo che le voci sulla possibile candidatura, da molti ritenuta decisamente probabile di Stefano Baccelli, ecco che ora all’orizzonte si profila la figura di un altro politico ben noto in città. E che in passato ha già tentato, venendo battuto, la scalata a palazzo Orsetti.

Andrea Tagliasacchi, ex presidente della Provincia e attuale sindaco di Castelnuovo Garfagnana giunto nemmeno a metà mandato, ha pubblicamente dichiarato al quotidiano on line Gazzetta di Lucca, e confermato al nostro giornale, che (se si creeranno le condizioni) scenderà in campo anche lui nel 2017. Senza passare dalle primarie, e dunque in rottura con quello che è l’orientamento che sta prevalendo all’interno del Pd, suo partito di provenienza. In pratica, si profilerebbe una candidatura di carattere prettamente civico. «Le primarie – dichiara – non sono una strada per vincere a Lucca e per far vivere Lucca. Candidato a sindaco di Lucca? Solo se si determinerà una domanda nei miei confronti, ovvero se la città me lo chiedesse. Sarei disponibile a mettermi nuovamente in discussione forte della lezione avuta e fuori da logiche di parte e in sintonia con anime e sensibilità della città».

Una bomba politica destinata a rendere ancora meno respirabile l’aria in casa Pd, dove i candidati alla poltrona di Tambellini iniziano davvero a essere tanti, con l’attuale primo cittadino assolutamente non intenzionato a passare dalle forche caudine delle primarie, ma piuttosto a creare una sua lista autonoma se non riceverà l’investitura dal partito. Ipotesi difficile, se non remota, a causa dell’opposizione decisa alla sua ricandidatura dei renziani e per il sostegno, tutto da definire nella sua reale sostanza, del governatore regionale Rossi