Covid, il medico: "Avete un positivo in casa? Stanze separate, anche il bagno e i pasti"

Il dottor Alberto Tomasi, ex direttore del dipartimento Igiene e prevenzione risponde ad alcuni dei dubbi più frequenti

L'obbligo vaccinale si sta estendendo a molti Paesi

L'obbligo vaccinale si sta estendendo a molti Paesi

Lucca, 6 gennaio 2021 - Il dottor Alberto Tomasi, già direttore del dipartimento Igiene e prevenzione dell’Asl Toscana Nord Ovest, ci aiuta a fugare alcuni dubbi della quarta ondata.

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Dottor Tomasi, 45 degenti in area Covid al San Luca - quando negli ultimi medi difficilmente hanno superato i 25 - significano che i vaccini non funzionano? “Assolutamente no. La situazione sanitaria attuale non è nemmeno paragonabile a quella dello stesso mese del 2021 quando non era ancora iniziata la campagna vaccinale. Il dato più significativo è la grande riduzione nel numero dei morti. Per quanto riguarda i ricoverati la gran parte di essi sono persone mai vaccinate o con altre patologie concomitanti. Anche tra i vaccinati vi sono delle persone ricoverate ma la loro situazione clinica non è né grave né preoccupante”.

Il dottor Alberto Tomasi
Il dottor Alberto Tomasi

Per la prima volta qualcuno si trova alle prese con un positivo in casa: diamo qualche consiglio? “La convivenza rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’infezione da Covid. L’infezione si trasmette direttamente da persona a persona per cui tutti i positivi in casa devono essere isolati in una stanza a parte e devono poter avere un proprio bagno a disposizione. Anche se gli oggetti non hanno un ruolo importante nella trasmissione del Coronavirus è importante che anche i pasti vengano consumati separatamente. L’igiene e la pulizia degli ambienti, il distanziamento, l’igiene delle mani ed il frequente ricambio dell’aria sono dei comportamenti fondamentali che vanno sempre adottati in maniera meticolosa”. Quando si toccherà l’apice e cosa ci aspetta dopo? “Il picco epidemico di questa come delle epidemie di influenza si ha solitamente verso febbraio (il mese delle febbri). Motivo in più per affrettarsi tutti ad iniziare o a completare il ciclo vaccinale. Le varianti sono la modalità attraverso la quale il Coronavirus (come anche il virus dell’influenza) cerca di moltiplicarsi. Io le definirei una forma di debolezza del virus che sta cominciando a trovarsi in difficoltà visto che la maggior parte della popolazione è vaccinata ed adotta comportamenti di prevenzione”. Il provveditore Donatella Buonriposi vorrebbe rinviare di 10 giorni il rientro in presenza a scuola, cosa ne pensa? “Su questo argomento non è facile fare le scelte giuste ed anche il ministro della salute e quello dell’istruzione stanno decidendo cosa fare. In realtà non mi sembra ci siano moltissimi dati a dimostrazione che la frequenza scolastica rappresenta un importante rischio per la diffusione dell’infezione. Io propongo con forza e senza nessuna esitazione la vaccinazione di tutti i bambini over 5 anni e degli studenti in genere. Vorrei richiamare poi alla loro responsabilità i genitori che non si sono ancora vaccinati e che continuano erroneamente a pensare di essere protetti facendo solo dei tamponi”. Qualche istruzione tecnica per la certificazione di avvio della quarantena da positività e per lo stop? “Una fondamentale: l’ordinanza del presidente della Regione, ha confermato che il tampone rapido positivo è sufficiente per mettersi in quarantena e che il tampone rapido negativo in assenza di sintomi è sufficiente per uscire dalla quarantena”. Quanta attendibilità hanno i ricercatissimi auto test? “Io ho sempre sconsigliato gli auto test, sono poco affidabili e chi se li fa non ha la professionalità, la manualità e l’esperienza del personale sanitario. I test si devono fare solo in presenza di sintomi e ci si deve affidare ai professionisti della salute”. Omicron colpisce le prime vie respiratorie e non più i polmoni. Chi è più rischio? “Il rischio di complicanze anche gravi è sempre maggiore per le persone anziane e per tutti coloro che sono affetti da patologie che li rendono più fragili, quindi diabetici, cardiopatici, malati di tumore, sovrappeso, fumatori”. L.S. “Il rischio di complicanze anche gravi è sempre maggiore per le persone anziane e per tutti coloro che sono affetti da patologie che li rendono più fragili, quindi diabetici, cardiopatici, malati di tumore, sovrappeso, fumatori”.