Stop a bar e panini, Confcommercio: "Non basta, servono altre misure"

Plauso alla moratoria che, però, fa notare Confcommercio, non è sufficiente: "Sia estesa a ristoranti e negozi di vicinato. Il Comune lavori poi al piano delle funzioni"

Una panineria (foto archivio)

Una panineria (foto archivio)

Lucca, 7 dicembre 2016 - Un assalto ad opera delle attività legate al settore alimentare, contro il quale niente può la moratoria appositamente approvata. Perché c'è ancora chi, seppur legalmente, riesce ad aggirarla, "con il risultato evidente sotto gli occhi di tutti di una città invasa dal cosiddetto settore food". Torna alla carica Confcommercio, chiedendo al Comune di Lucca che la moratoria stessa sia estesa anche ai ristoranti e ai negozi di vicinato e che il Comune stesso lavori all'atteso piano delle funzioni. "La moratoria che ha limitato l’apertura di nuovi bar e paninoteche in centro storico è stata un’ottima cosa - commenta Confcommercio -, ma va vista e letta come un punto di partenza e non certo d’arrivo se vogliamo davvero impedire che la città diventa una sorta di mangiatoia per un turismo mordi e fuggi".

"E’ stato chiaro da subito però come tale atto sia servito soprattutto a tamponare in parte una falla di un sistema legislativo deleterio come quello delle liberalizzazioni indiscriminate, senza però risolvere il problema in modo definitivo. Ad oggi c’è ancora infatti chi riesce ad aggirare, legalmente sia chiaro, la moratoria, con il risultato evidente sotto gli occhi di tutti di una città invasa da attività del cosiddetto settore food. Ed è altrettanto evidente come questa invasione generi non solo una netta sproporzione numerica con le attività del commercio tradizionale, a svantaggio dell’immagine della città, ma anche un’offerta del settore alimentare nettamente superiore alla domanda che soffoca e uccide le attività più piccole, senza risparmiare in certi casi anche quelle più tradizionali”.

“Per tutte queste ragioni – proseguono Confcommercio e Commissione – siamo a chiedere all’amministrazione in primo luogo di estendere la moratoria non solo ai bar e alle paninoteche, ma anche ai ristoranti e ai negozi di vicinato, in modo così da limitare possibili scappatoie burocratiche a chi oggi trova egualmente il modo di aprire una attività di somministrazione. In secondo luogo, chiediamo al Comune di lavorare quel piano delle funzioni che chiediamo da anni e che bloccherebbe in modo definitivo questo pericoloso fenomeno, pensando a un riequilibrio fra le attività del settore food e quelle tradizionali che rappresentano il vero e principale motivo di appeal commerciale della nostra città. A tale proposito siamo pronti come sempre a fornire il nostro contributo e una piena collaborazione per il raggiungimento di questo fondamentale obiettivo”.