Sigaretta scambiata per uno spinello. «Autista corretto, non finisce qui»

Il blitz della polizia, avvertita da un passeggero, fa infuriare la Ctt

Polizia, foto generica

Polizia, foto generica

Lucca, 5 febbraio 2017 - La sigaretta «fai da te» dell’autista – scambiata da un passeggero della linea Vaibus per uno spinello – rischia di diventare un caso. Soprattutto perché - in mezzo all’equivoco poi chiarito – c’è stata di mezzo la chiamata al 113 fatta dal viaggiatore, l’intevento degli agenti alla periferia della città e, a seguire, momenti di grande e comprensibile imbarazzo e stress per l’autista che, come si è poi appurato, aveva l’unica colpa di essersi fumato una sigaretta fatta con tabacco assolutamente ‘legale’. 

La replica dell’azienda Ctt Nord - che parla di «stupore per le modalità con cui un utente ha ingenerato un allarme sociale ingiustificabile» non si è fatta attendere ed è particolarmente dura: «Gli autisti di linea sono dei professionisti, abituati ad uno stile di vita corretto – si legge nella nota diffusa ieri - Sono sottoposti periodicamente a controllo di idoneità fisica, assenza di etilismo e tossicodipendenza, prima di tutto per la tutela dei trasportati e degli altri utenti della strada». 

La Ctt esprime poi «amarezza per le modalità con cui si sono svolti gli accertamenti di rito, che sono stati particolarmente invasivi e di grande impatto emotivo per una persona che da molti anni è a servizio della città prima ancora che dell’azienda». Per questo «l’autista e Ctt si riservano di intraprendere tutte le iniziative a tutela dell’onorabilità e della propria immagine». Come spiegato ieri, infatti, l’autista è stato accompagnato presso gli uffici legali dell’azienda che presto «deciderà se e come attivarsi». D’altronde non si è trattato esattamente di un piccolo imprevisto chiarito in pochi secondi ma di un vero e proprio ‘caso’ nato, a questo punto lo possiamo dire senza timore di smentita, a causa di un malinteso e di una chiamata partita certamente con troppa fretta. 

La situazione è precipitata in pochi minuti. Una volante della questura è piombata infatti sul posto a sirene spiegate, intercettando il bus e facendolo fermare. I poliziotti hanno identificato l’autista e gli hanno poi spiegato il motivo del loro intervento. L’uomo, stupito, ha dato la sua versione. Nessuna traccia di droga, solo tabacco. Ma per chiarire defintivamente la questione, gli agenti l’hanno invitato a recarsi in ospedale per effettuare un test, che ha dato poi esito negativo. Insomma ore di lavoro perse, un accumulo di stress notevole, momenti di innegabile tensione. Tutto per una sigaretta aritigianale.    FIT-CISL Trasporti interviene nella vicenda per esprimere piena solidarietà nei confronti dell’autista e per allontanare eventuali e malriposti dubbi sulla professionalità dell’intera categoria. «Siamo costantemente super monitorati – premette Nicola Da San Martino, referente provinciale di Fit Cisl –. Tanto per fare un esempio neanche quando siamo fuori servizio possiamo permetterci un valore dell’etilometro al di sopra dello zero, uguale a quello dei neo patentati. Facciamo visite, ci controllano i farmaci che assumiamo e svolgiamo con coscienza un lavoro non sempre facile. L’autista in questione è stato vittima di un brutto equivoco, di una segnalazione completamente fuori luogo. E’ una persona seria, attenta e ben lontana da episodi che si possano anche lontanamente fraintendere. C’è stato un approccio eccessivo a una vicenda completamente vuota, inesistente e la nostra solidarietà è per l’autista che, incolpevolmente, ne ha fatto le spese».