Altro giro di «giostra» per i docenti. Devono cambiare sedi scolastiche

Dopo l’azzeramento, l’Usp ha dato il via alle nuove assegnazioni

L’animata riunione durante la quale si sono annunciate le possibili diverse destinazioni

L’animata riunione durante la quale si sono annunciate le possibili diverse destinazioni

Lucca, 24 settembre 2016 - Coltello tra i denti per un posto – stavolta, magari, assegnato definitivamente – nelle scuole lucchesi. I docenti che avevano già ottenuto una cattedra e dal 15 settembre avevano iniziato a insegnare nelle scuole elementari, medie e superiori lucchesi sono stati convocati ieri mattina per una possibile diversa destinazione. In lizza per la prima scelta della sede c’erano i docenti vincitori del concorso e quelli inseriti nelle graduatorie (GaE) anche per effetto dell’esito positivo dei loro ricorsi. Nei casi in cui in palio ci fosse lo stesso ambito territoriale, il diritto di scelta è stato riconosciuto ai vincitori del concorso. Clima di tensione e forte preoccupazione ieri, nell’aula magna dell’Itis Fermi, dove i referenti dell’ufficio scolastico provinciale hanno convocato i docenti di medie e superiori (la mattina) e dell’infanzia (il pomeriggio).

«Il problema è venuto a galla per il fatto che ai dirigenti era stata data facoltà di procedere con chiamata diretta – spiega Gianni De Persiis, referente del sindacato Gilda –, quando però, in seguito, alcune classi di concorso hanno finito dopo o a ridosso del 15. A quel punto l’ufficio scolastico regionale ha compiuto le assegnazioni. Il finale è stato che, per meccanismi diversi, si sono presentati sulla stessa cattedra due docenti, uno addirittura già partito con l’attività di insegnamento, l’altro entrato in ruolo con il concorso. E’ scoppiato il caos».

«All'ufficio scolastico provinciale – continua poi il sindacalista – non è rimasto altro da fare che bloccare tutte le assegnazioni di sede e ripartire da capo. E’ chiaro che la decisione non è indolore. Ci sono insegnanti che hanno già iniziato a lavorare in classe da giorni. Non solo: si sono trasferite magari da un’altra città, e hanno preso in affitto casa». Lo strascico sarà inevitabile: «Credo di non sbagliare se dico di prevedere una nuova ondata di ricorsi». Gli umori sono neri. «Qui si perdono le amicizie – dice un’insegnante operativa da 11 anni in una scuola della Garfagnana –. Ho ricevuto l’assegnazione della sede il 14 di settembre e ora sono qui per sentirmi dire che “non era vero“. Sono entrata in ruolo attraverso il ricorso al Tar promosso con il sindacato Gilda, ho speso circa 150 euro». «Va a finire – ironizza De Persiis– che dietro tutto ciò c’è un lobby di avvocati, gli unici che hanno da guadagnare qualcosa da tutto questo incredibile caos».