Tradito dal ghiaccio l’alpinista morto sul monte Pania / FOTO

"Il ghiaccio - dicono dal Soccorso Alpino - può trasformare anche il più innocuo sentiero in un pericolo di eccezionale rilevanza"

Recuperato il cadavere dell'alpinista (Gianluca Briccolani/Germogli)

Recuperato il cadavere dell'alpinista (Gianluca Briccolani/Germogli)

Lucca, 22 gennaio 2018 -  LA MONTAGNA miete un’altra vittima e il dolore, come ogni volta, si rinnova. Ed è ancora più forte in casi come questi, dove a perdere la vita è un ragazzo nel fiore degli anni. Informazioni puntuali, raccomandazioni e costante attenzione alle condizioni dello scenario montano nei suoi molteplici livelli di pericolo e in continuo divenire, spesso, non bastano a evitare incidenti in quota, purtroppo anche dal fatale epilogo. E’ questo il sentimento degli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, sezione di Lucca, dopo il tragico incidente di sabato che è costato la vita all’esperto alpinista di Rapallo Stefan Moritz Wallenstatter, di soli 28 anni, e dopo il triste recupero della salma effettuato da un loro gruppo nella mattina di ieri. L’escursionista, vice capo della stazione del soccorso alpino ligure, è con molta probabilità scivolato su un lastrone di ghiaccio, dopo aver affrontato l’ascesa al Monte Pania della Croce in cordata con due amici, nel momento cruciale della discesa, quando ognuno può muoversi in perfetta autonomia e slegato dagli altri. Terribile l’immagine per i ragazzi che percorrevano con Stefan il Vallone, sotto il rifugio Rossi. Erano le 15,30 quando lo hanno visto scivolare all’improvviso e precipitare per diversi metri.

LA ZONA del Vallone dell’Inferno, dove è caduto l’alpinista finendo nella Buca della neve, si trova a circa 1.700 metri di altezza e, dicono dal Soccorso Alpino, è stata diverse volte teatro di incidenti anche se non di entità tanto rilevante come per l’ultimo tragico episodio. «La fatalità di un evento non è certo prevedibile in alcun campo – dicono dal Sast – e può capitare di incorrere in una caduta dalle conseguenze tragiche anche ad alpinisti esperti come Stefan. Per chi è appassionato e frequentatore costante della montagna del resto lo scenario attuale può considerarsi quello ideale per compiere una escursione provvisti di preparazione elevata e con i massimi accorgimenti tecnici del caso, anche se può non essere sufficiente. Lo stesso non si può certo dire per chi intendesse avventurarsi nelle escursioni in vetta non avendo grande esperienza; il ghiaccio può infatti trasformare anche il più innocuo sentiero in un pericolo di eccezionale rilevanza».

GRANDE CAUTELA dunque per le escursioni in montagna, soprattutto in presenza di condizioni atmosferiche avverse, nebbia, neve e formazioni di ghiaccio. Per qualsiasi emergenza in zone montane, impervie e in grotta il numero da chiamare per i soccorsi è il 118, con esplicita richiesta di allerta del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

Fiorella Corti