"Concorrenza sleale nel turismo. AirBnB, stesse regole o chiudiamo"

Bonino di Federalberghi: "Affitti di un giorno senza costi e obblighi"

Turisti a Lucca

Turisti a Lucca

Lucca, 17 agosto 2017 - Stesse regole per chi si confronta sul campo, altrimenti la partita è truccata. Sembra ovvio ma non sempre è così quando ci si avventura nel mondo degli affari. A sollevare il problema per il turismo è Pietro Bonino, presidente di Federalberghi Lucca. I dati sugli arrivi e le presenze, fornite dal Comune, sono confortanti ma non è tutto oro quel che luccica. Gli alberghi sono messi in crisi da quella che è definita la ‘ricettività diffusa’, case e appartamenti affittati anche per pochi giorni da privati magari tramite le piattaforme web, fra cui la più famosa è forse AirBnB. «Lucca lavora, si vede nelle strade piene di gente che non parla italiano. Negli ultimi due anni, inoltre, il Comune e lo Stato hanno incassato di più risolvendo il problema degli affitti privati applicando la cedolare secca al 20% e una tassa di soggiorno di 2 euro. La giusta alchimia. Ma per le camere di albergo credo che l’incasso della tassa di soggiorno sia un po’ calato». Perché? «Gli appartamenti si stanno sostituendo agli alberghi, ormai affittano al giorno». Senza avere gli stessi costi, però. «Non ci sono da pagare i dipendenti, fare le colazioni, garantire il portiere. E’ chiaro che possono fare almeno 10 euro in meno rispetto agli alberghi».  Andiamo nel dettaglio. «Io non sono contrario a questo nuovo modo di fare turismo ma se danno il nostro servizio devono seguire anche le nostre regole. Camere adatte ai portatori di handica, tessuti ignifughi, controlli Asl su frigoriferi e cucine, certificati dei vigili del fuoco. Devono essere in regola, come noi. Altrimenti ognuno gioca con le proprie regole e loro sono avvantaggiati.  Così gli alberghi diventano sempre una seconda scelta? «Sì. Senza contare che noi paghiamo le tasse piene e abbiamo molte più spese. Su 100 euro a me ne restano 15 a chi affitta appartamenti molti di più In alta o bassa stagione. Ormai la stagione non ci basta più per superare l’inverno, alla fine si affoga. A tutti noi, a prescindere dalle stelle, sono un paio di anni che ci manca il ‘fieno a gennaio’. E’ un problema nazionale».  Quindi cosa accadrà? «Se non riusciamo a reggere il confronto a novembre saremo costretti a lasciare alcune persone a casa, a partire dalle cameriere che fanno i piani. D’altronde se non ci sono camere da riassettare...». E’ un confronto che non regge. «Anche in termini di numeri. Nel comune di Lucca i posti letto alberghieri sono poco più di 1.500, ogni giorno invece sui portali online si trovano affitti per almeno 4.000 posti letto disponibili».  In attesa di soluzioni nazionali, bisogna sperare che arrivino turisti per tutti. Come fare?  «Lucca è bella di suo. E’ conosciuta nel mondo e richiama gente comunque. Deve essere solo più curata e resa più accattivante: va tenuta meglio, abbellire la sua immagine senza adagiarsi sugli allori, cercando di renderla pure ‘a prova di delinquenti’. La formula vincente è questa: chi viene qui deve stare bene».