Lucca, 23 giugno 2014 -  Ad accendere la miccia è don Bruno Frediani, uno dei sacerdoti più conosciuti della lucchesia nonché presidente del Ceis gruppo "Giovani e Comunità". "Sabato sera, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, si è tenuto nella chiesa monumentale di S. Francesco un imponente concerto dei New Trolls - sono le parole di Don Bruno - La Fondazione è proprietaria della chiesa e del complesso conventuale di S. Francesco e, pertanto, può farne quello che vuole. Ha già deciso, tre anni fa, di sloggiare, dall'oggi al domani, le comunità di persone in difficoltà per realizzare nell'ex convento alloggi superlussuosi per studenti di "IMT". Ora trasforma la chiesa, da sempre adibita a luogo di preghiera, di silenzio e di raccoglimento,e, per di più, chiesa cimiteriale, dove si trovano tombe di lucchesi più o meno importanti in auditorium per musica rock, di solito eseguita in stadi e palazzetti dello sport, che a Lucca non mancano, senza che la città, le sue istituzioni e la sua chiesa dicano nulla, forse per non perdere quei benefici che i signori della Fondazione elargiscono per acquisire consenso. Consenso che, tuttavia, non dà loro il potere di trasformare luoghi, sensibilità e valori a loro piacere. Pensavo - conclude il sacerdote - che la Fondazione avesse acquistato e restaurato il complesso di S. Francesco per restituirlo alla città secondo lo spirito e la tradizione che hanno contraddistinto la sua secolare storia. Ma così non è. Apprezzo il rock e i New Trolls, ma ritengo che sia una sconceria che si organizzi un concerto di questo  genere in una chiesa o in un cimitero".

Parole di fuoco, in seguito alle quali non tarda ad arrivare la replica della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. "Le opinioni, in quanto tali, sono tutte legittime, ancorché opinabili - si legge in una nota della Fondazione - Anche l’idea che una chiesa come quella di San Francesco non sia adatta ad ospitare un concerto rock è un’opinione (ma il Concerto Grosso per i New Trolls non è solo rock: è anche musica classica, tant’è vero che ad eseguirlo c’erano anche il coro e l’orchestra sinfonica dell’Istituto Boccherini). Chi esprime questa opinione dovrebbe comunque ricordarsi che la Chiesa stessa, in molte occasioni, soprattutto quelle rivolte ai giovani (ad esempio le Giornate Mondiali della Gioventù), si è aperta a generi musicali moderni. Inaccettabili, invece, sono le considerazioni con cui don Bruno Frediani confeziona le sue personalissime opinioni. In particolare quando afferma che tutto questo avviene “senza che la città, le sue istituzioni e la sua chiesa dicano nulla, forse per non perdere quei benefici che i signori della Fondazione elargiscono per acquisire consenso”.

"Non sarebbe male se don Bruno Frediani facesse esercizio di umiltà e cominciasse a pensare che, forse, la sua posizione è minoritaria non certo per l’atteggiamento prono e acquiescente “della città, delle sue istituzioni e della sua chiesa”, ma semplicemente perché qualcuno la pensa diversamente da lui. Infine - si chiude la nota - la Fondazione non elargisce benefici per acquisire consenso, ma perché si tratta della sua missione statutaria, che le discende dalla legge stessa che ha istituito le fondazioni bancarie. E questo, don Frediani, dovrebbe saperlo bene, visto che in questi anni la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha “elargito” 577 mila euro al Ce.I.S. Gruppo Giovani e Comunità e 1,3 milioni alla Fondazione Lucchese di Solidarietà, in particolare per il centro di accoglienza La Ficaia, prima che questo venisse ceduto alla Fondazione Casa. Senza considerare il milione di euro che la Fondazione Crl ha investito per trasferire a San Pietro a Vico la casa di accoglienza per carcerati".