Lucca 22 maggio 2014 - PREPARATE IL portafoglio. Le nuove tariffe e le nuove tasse comunali avranno l’effetto, medio, di far lievitare i costi per la famiglia. Non è una prospettiva allettante ma questa è la realtà dei numeri che emergono dai vari fronti e servizi comunque afferenti al Comune. Un mix che è dato dall’imposta unica comunale (Iuc), che è composta dall’imposta municipale propria (Imu), dalla tassa sui rifiuti (Tari) e dal tributo per i servizi indivisibili (Tasi), ma anche dalle bollette di gas e acquedotto, servizi che in passato erano gestiti direttamente dal Comune o da aziende municipalizzate. Quantificare le differenze non è semplice prendendo come riferimento una famiglia media. L’amministrazione comunale si è posta l’obiettivo di tendere al sostanziale mantenimento del gettito e dunque di non aumentare rispetto al passato il carico fiscale complessivo per i cittadini e le imprese lucchesi, ciò nonostante la necessità di collocarsi nella fascia alta delle aliquote permesse. D’altra parte le stime comunali indicano che l’addizionale Irpef (invariata rispetto al 2013) porterà un minore gettito per le casse municipali per circa 300.000 euro; stima che per effetto della crisi potrebbe essere ottimistica. A questo si aggiunge la perdita di circa un altro milione di euro dal fondo di solidarietà comunale applicato all’Imu. Tradotto in pratica e per non provocare una falla troppo grande nel bilancio comunale l’amministrazione Tambellini ha deciso di applicare l’aliquota Tasi al 2,5 per mille sulle abitazioni principali. Ciò anche perché l’aliquota Imu per gran parte dei fabbricati è già al 10,6 per mille e la legge stabilisce che la somma di Imu e Tasi non può superare l’aliquota massima del 10,6 per mille. Concretamente non sarà possibile recuperando interamente i tagli subiti e dunque sarà necessario in sede di bilancio preventivo 2014, i cui tempi di approvazione sembrano destinati a slittare ancora, prevedere alcune riduzioni della spesa pubblica.

PER NON complicare la vita a famiglie e imprese il Comune ha deciso di lasciare invariata l’Imu del 2013 per i comparti «altre abitazioni» e «altri fabbricati» con l’effetto di evitare l’introduzione della Tasi, che sarebbe stato necessario applicare anche agli inquilini. L’unica eccezione riguarda il gruppo di «altri fabbricati D05 – Banche e assicurazioni» per cui il complesso di Imu e Tasi arriverà all’11,4 per mille, costituito dall’aliquota ad 8,1 per l’Imu e al 3,3 per mille per la Tasi. Praticamente tutti i contribuenti lucchesi pagheranno una tassa (l’Imu o la Tasi), ma migliaia di inquilini non pagheranno niente e soprattutto saranno esentati, magari per importi di poche decine di euro, dal ricorrere a professionisti per il calcolo, dal compilare dichiarazioni e dall’avere doppie scadenze.

NELLO SPECIFICO della Tasi dobbiamo ricordare che si tratta di un tributo del tutto nuovo, dovuto da chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo fabbricati, compresa l’abitazione principale, aree scoperte nonché edificabili, a qualsiasi uso adibiti, con esclusione delle aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali imponibili, non operative, e delle aree comuni condominiali. Su questo fronte il Comune deve recuperare in totale ben 12.249.297 euro di cui 6.269.674 euro per pubblica sicurezza e vigilanza, 1.956.096 euro per parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, 1.766.678 euro per pubblcia illuminazione e servizi connessi, 1.712.438 euro per viabilità e circolazione stradale, 389.331 euro per la Protezione civile e altri 155.080 euro per i servizi cimiteriali. Così la Tasi è stata articolata in cinque gruppi che dividono i 32.594 immobili censiti come abitazione principale sulla base dei valori delle rendita catastale (fino a 300 euro, da 300 a 500, da 500 a 700, da 700 a 900 e oltre 900). Viene applicato il massimo della maggiorazione possibile, ovvero lo 0,8 per mille (aliquota Tasi pari al 3,3 per mille) per la fascia massima che comprende 5.081 abitazioni; una maggiorazione dello 0,6 per mille (aliquota del 3,1 per mille) sulla fascia da 700 a 900 euro che comprende 4.807 abitazioni; nessuna maggiorazione per la fascia intermedia da 500 a 700 euro che comprende 7.904 abitazioni. Con le risorse delle maggiorazioni è prevista una detrazione pari a 100 euro per le rendite fino a 300 euro che interessano 5.807 abitazioni e una detrazione di 50 euro per le rendite fra 300 e 500 euro che riguardano 8.995 abitazioni.