di PAOLO MANDOLI

Lucca, 24 aprile 2014 - STANGATA IN vista per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani? Il piano finanziario della società «Sistema ambiente» è stato consegnato al Comune che ora dovrà integrarlo per la parte ralativa ai servizi di competenza municipale. Poi si potrà arrivare alla determinazione della tariffa da applicare. Intanto c’è un aumento che appare legato alla regolamentazione dei flussi di rifiuti dell’Ato Toscana costa, in particolare alla massa dei rifiuti indifferenziati. Negli ultimi due anni questi rifiuti sono stati conferiti alla discarica di Rosignano con una riduzione della spesa indicata nel 16 per cento rispetto alla soluzione iniziale che precedeva soltanto un 30 per cento in discarica e il restante 70 per cento all’impianto di selezione di Pioppogatto. Il ritorno all’impianto di selezione farà nuovamente lievitare i costi.

NEL FRATTEMPO si è registrata una generalizzata flessione delle quantità dei rifiuti prodotti e quindi raccolti. Sicuramente hanno inciso in questo trend modelli virtuosi ma è altrettanto vero che ha pesato anche la crisi economica e dunque il generalizzato calo della produzione e dei consumi. Ancora da valutare nella sua effettiva portata il costo del personale della società. Fino allo scorso anno, prima dell’introduzione della raccolta porta a porta, «Sistema ambiente» aveva 135 addetti. Oggi siamo quasi a 200 ed è previsto un ulteriore aumento fino a circa 230 persone. Personale che, ovviamente, ha un costo che incide sensibilmente sul bilancio complessivo. In passato si oscillava fra il 31,6 e il 31,8 per cento. Ora si devono attendere i dati aggiornati. Intanto all’orizzonte si profila, come ammettono già a «Sistema ambiente», un altro problema. Riguarda le condizioni operative e dunque gli effetti per gli addetti alla raccolta porta a porta. Ogni operatore, in media, serve 700 utenze e dunque deve salire e scendere dal motocarro circa 3-400 volte al giorno, ciò in considerazione del fatto che non tutti i bidoncini della raccolta differenziata vengono esposti ogni giorno. In media si calcola che il loro numero oscilli fra i 500 e i 600 per ogni addetto. Cosa succederà fra qualche mese quando gli addetti sottoposti a questo stress prolungato, nelle giornate calde e in quelle fredde, sotto la pioggia o eventualmente anche la neve, cominceranno ad accusare malattie professionali o forme di invalidità. Il rischio è di veder aumentare notevolmente il costo della mano d’opera, a livelli tali da vanificare ogni risparmio. Operatori che non potranno essere dirottati su lavori d’ufficio perché la società «Sistema ambiente» non ha bisogno di un così alto numero di impiegati amministrativi.

C’E’ DUNQUE una riflessione da fare, al di là di mode o slogan politici. Forse il sistema dei cassonetti era il migliore in un rapporto costi-benefici e l’investimento da fare era semmai quello dell’educazione del cittadino, affinché il conferimento nei cassonetti fosse sempre più vicino a una raccolta differenziata moderna e ambientalmente compatibile. La raccolta porta a porta ha sicuramente fatto salire la quota dei rifiuti selezionati, siamo ormai a circa l’80 per cento, ma la qualità dei rifiuti differenziati non è comunque uniforme sul territorio. Insomma certi vizi non si risolvono con i bidoncini casa per casa. Per contro cresce la protesta di chi si trova a non avere spazio in casa per tenere i quattro bidoncini. Non tutti hanno la fortuna di vivere in una villetta con giardino indipendente. Molti abitano in condomini dove lo spazio disponibile si ricuce a un piccolo terrazzo che è quasi completamente occupato dai bidoncini.