Lucca, 23 aprile 2014 - Sinistra lucchese in lutto per l'improvvisa scomparsa di Francesco Giuntoli. Una vita a pugno chiuso: «comunista era e comunista è rimasto». Coerente fino alla fine. Ieri mattina si è spento a 63 anni, Francesco Giuntoli, originario di Ponte a Moriano e segretario della federazione lucchese di Rifondazione Comunista. Maestro alle scuole elementari, politico di respiro nazionale, qualche settimana era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cuore. Segretario di Rifondazione Comunista negli anni ’90 era un dirigente storico della sinistra e dallo scorso dicembre era stato eletto membro del comitato politico nazionale di Prc. Domani l’addio: alle 14.45 la salma sarà trasferita nella sede della Croce Verde di Lucca dove avrà luogo (alle 15.30) la cerimonia civile di commiato.
 

INNUMEREVOLI i messaggi di fraterno cordoglio giunti in redazione da colleghi, istituzioni e amici. «La mia conoscenza con Francesco — scrive il sindaco Alessandro Tambellini — risale al tempo del liceo quindi, con alterne vicende, il nostro dialogo politico è stato lungo». «Lui — continua il primo cittadino — era più grande di me di qualche anno e mi ricordo bene i suoi interventi appassionati da militante comunista durante le assemblee studentesche. Devo dire che Giuntoli ha mantenuto una coerenza nella propria impostazione di vita che gli fa onore, mai indulgente con i cambiamenti di prospettiva che invece hanno lusingato molti altri appartenenti alla sua generazione e che hanno condiviso la sua formazione. Giuntoli si è mantenuto quel che era: comunista era, comunista è rimasto».


«LA SUA scomparsa — fa eco il presidente della Provincia, Stefano Baccelli — lascia un vuoto tra coloro che lo conoscevano sia personalmente sia politicamente. Era veramente una brava persona, un uomo colto, attento e sensibile grazie anche al suo lavoro di maestro elementare». «Di lui — conclude Baccelli —, comunista convinto delle proprie ragioni, apprezzavo la determinazione, nonché la coerenza nei princìpi e nei valori in cui credeva». «Ricordo la forza — scrive l’onorevole Raffaella Mariani — con cui ha sempre rivendicato convinzioni e valori, l’attenzione ai giovani, la sua grande sensibilità verso i più deboli della società, che ha manifestato sia da insegnante, col suo impegno nella scuola, sia da attivista politico, la partecipazione energica e costante alla vita politica della nostra terra, l’onestà e la sincerità con cui ha saputo confrontarsi in contesti diversi».


ANCHE gli amici dell’Istituto della Resistenza lo ricordano sottolineando come sia venuto a mancare proprio a poche ore dalla ‘sua’ festa del 25 aprile. «Ciao Francesco — scrive Gianluca Fulvetti Isrec Lucca —, ci mancherai, che la terra ti sia lieve, salutaci i ‘tuoi’ garibaldini spagnoli, gli anarchici e tutti coloro che, appassionati di utopia e giustizia sociale, saranno ad accoglierti e salutarti, da qualche parte e in qualche modo». «Un uomo, un maestro, un compagno di vita» sottolinea l’Unione sindacale di Base. Mentre Italia dei Valori spiega come: «abbiamo avuto occasione di apprezzarne le qualità umane e politiche in tempi recenti: dopo che IdV e FdS sono state accomunate dall’esclusione dalla maggioranza che amministra la città, si sono svolti vari incontri ai quali Francesco partecipava attivamente». «Enorme è il dispiacere — conclude la Federazione del Prc di Lucca — per il grande amico ed inestimabile compagno che dopo un infarto di qualche mese fa, si era ripreso e buttato di nuovo a capofitto nell’attività politica. Francesco non era solo un dirigente di Rifondazione, ma era innanzitutto un comunista, un libertario, un inesauribile compagno privo di opportunismi e di settarismi, cosa assai rara di questi tempi».