Lucca, 22 aprile 2014 - Anche i lucchesi saranno coinvolti in una indagine regionale sulla qualità del servizio sanitario pubblico. Molte delle persone che sono state ricoverate presso l’ospedale Campo di Marte, tra il novembre e il dicembre 2013, stanno ricevendo in questi giorni presso il proprio domicilio un fascicoletto inviato dalla Regione Toscana. Si tratta di un questionario al quale viene chiesto di rispondere e che deve essere rinviato al mittente, inserendolo in una busta chiusa, già fornita «pre affrancata» e compilato con l’indirizzo. Per chi vuole, attraverso un numero di codice identificativo, è possibile rispondere alle stesse domande anche on-line via internet.

Ma cosa SI chiede e perché? Con le oltre 50 domande la Regione intende indagare sul livello di qualità delle proprie strutture sotto diversi profili: dei servizi, infermieristico, medico e delle strutture. Le domande vertono sul livello di pulizia, di qualità del cibo fornito, sulle strutture che hanno ospitato il malato, ma anche sulla qualità del servizio medico ospedaliero vero e proprio. Fra le domande viene chiesto se si è ricevuto un’assistenza medica e infermieristica adeguata, se si sono ricevute le informazioni necessarie, se il linguaggio adottato ci ha permesso di comprendere le problematiche, se siamo stati seguiti una volta a tornati a casa. Insomma un’indagine a tutto tondo, atta a comprendere a fondo la percezione che i cittadini hanno della sanità pubblica, dopo averne sperimentato il servizio in tempi molto recenti. Parte dell’indagine che coinvolge il nostro territorio però, rischia di essere superata ancora prima che si elaborino i risultati.

Se nei prossimi mesi, infatti, saranno superati i molti problemi che interessano il «San Luca», a Lucca, il servizio ospedaliero cambierà profondamente, non solo per il trasloco nella nuova struttura, ma anche per il tipo di assistenza che verrà fornita e per la diversa articolazione sul territorio, vanificando di fatto l’indagine e, trasformandosi, in un lavoro inutile e in un ennesimo spreco di soldi pubblici. D’altra parte ormai avviene per ogni attività pubblica quella di varare periodiche indagini sul grado di soddisfazione dei cittadini. Analoghe iniziative, sempre in ambito sanitario, riguardano non soltanto l’attività ospedaliera ma anche quella territoriale. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare sempre più gli stessi servizi partendo proprio dalle osservazioni e dalle critiche di chi ne è stato utente.