Lucca, 18 aprile 2014 - La maledizione della fata... Apuana. La Lucchese non perde, ma continua il digiuno (che, sul campo, dura dall’83, tolto uno 0-3 a favore a tavolino del 2008) agli «Oliveti». Il pari bianco vuol dire -2 dalla Correggese, vincente sul Mezzolara. Ma se la fortuna aiuta gli audaci, ieri non si può dire che la Pantera abbia osato. Anzi. Pagliuca (che sconta l’ultimo turno di squalifica e urla le coordinate per Fracassi e i suoi dal parterre ovale di tribuna), come al solito fa pretattica. E, a dispetto delle indiscrezioni della vigilia, conferma i terzini esterni, Petrini e Azzolin, opposti, rispettivamente: il primo a Zambarda e a Remorini (quando va a sovrapporsi), a loro volta difensore esterno mancino bianconero e mezzo sinistro apuano; il secondo a Ceciarini, tornante massese. Gli stopper centrali, Espeche e Calistri, hanno nelle grinfie Falchini, unica punta casalinga. A centrocampo la sola novità è Calcagni per Ghelardoni, interno destro, affrontato in ripiegamento da Remorini. Aliboni, mediano di raccordo, è chiamato a inseguire Vignali, trequartista di Tazzioli, nel suo perpetuo svariare in appoggio al centravanti.

Ma, quando si allarga sul centro-sinistra dell’attacco bianconero, è Petrini a chiuderlo, con l’aiuto di Espeche. Chianese è il solito rifinitore ed è Rosaia a curarlo con l’aiuto di Redomi, interno destro bianconero, fronteggiato, nella sua zona, da Nolè, mezz’ala sinistra lucchese. Le punte, larghe all’olandese, sono, come di consueto, Tarantino a destra (che Parenti va a marcare quando di accentra) e Caboni a sinistra (nella morsa di Menicagli, terzino esterno destro della Massese e Milianti, secondo terzino d’area avversario). Al 9’ un fendente in corsa di Tarantino, sfuggito a Zambarda, sfiora la traversa di poco sull’uscita di Tognoni. Poi da segnalare una rovesciata in area di Falchini. E una mischia nei sedici metri bianconeri su traversone rasoterra di Chianese, sventata dal portiere. Quindi le squadre, dopo il primo quarto d’ora, prendono le reciproche misure e non corrono mai veri pericoli. Anche se la gara resta brillantina, ma non particolarmente emozionante. Al 26’, però, ancora Tarantino corregge in corsa da sotto misura un cross di Nolè, deviato in corner da Parenti. E’ la Massese ad avere il predominio territoriale a metà campo, ma, in area propria, i rossoneri non corrono gravi rischi. E, di tanto in tanto, provano l’affondo (senza grande successo).
 

RIPRESA: all’8’ e mezzo (il voto che meriterebbe la punizione di Tarantino), il mago di Benevento si conquista un calcio franco ai 22 metri all’altezza del vertice sinistro dell’area bianconera per fallo di Zambarda e, alla Zola, va a far volare sul palo coperto mancino l’ottimo Tognoni che la leva dal sette. Tazzioli, allora, passa al 4-4-2, inserendo Federico Tosi. Pagliuca-Fracassi rispondono con Raicevic per Caboni. I bianconeri, però, distruggono la fonte del gioco rossonero, venendo a prendere sempre alto Chianese (prima con Redomi e, poi, con Rosaia). Anche se il montenegrino, in scivolata, per poco non beffa Tognoni in area piccola (19’). Mentre la Correggese via radio raddoppia, i rossoneri provano a crescere, con Tarantino che colleziona punizioni. 38’: l’occasione sfumata. De Luca scende come Boninsegna in Italia-Germania 4-3 e serve in corsa dal limite dell’area Raicevic che, a differenza di Rivera, tira senza spiazzare Tognoni che non è Maier, ma, sul palo di sinistra, vola e la sventa dall’angolino. Il forcing finale della Lucchese non trova sbocchi. Come quando Tarantino si libera in dribbling e spara alto. La Correggese vince e si torna a -2. Mezzo passo falso pericoloso. In prospettiva sprint finale.

MASSESE (4-4-1-1): Tognoni; Menicagli, Milianti, Parenti, Zambarda (39’ st Bugliani); Ceciarini, Redomi (43’ st Tozzi), Rosaia, Remorini; Vignali (10’ st F.Tosi); Falchini. All.: Tazzioli.
LUCCHESE (4-3-1-2): Casapieri; Petrini, Espeche, Calistri, Azzolin; Calcagni, Aliboni, Nolè; Chianese (33’ st De Luca); Tarantino, Caboni (15’ st Raicevic). All.: Pagliuca (in panchina: Fracassi).
Arbitro: Mantelli di Brescia.
Note: angoli 3 a 7; ammoniti: Rosaia, Petrini, Menicagli, Aliboni, Falchini, Remorini; rec.: 3’ e 4’; spett.: 925.

Fabio Lenzi