Lucca, 17 aprile 2014 - La messa del «Giovedì Santo» che si celebra oggi oltre a ricordare l’istituzione dei Sacramenti dell’Eucaristia e dell’Ordine sacro è caratterizzata da un momento significativo e fortemente simbolico: la «lavanda dei piedi». Questo è il gesto che Gesù compie la vigilia della sua Passione verso i suoi discepoli e nel quale Egli manifesta il servizio, la disponibilità e soprattutto l’amore per il prossimo facendosi «ultimo». Dopo questo gesto Gesù invita i suoi dicendo: «Se dunque io il Signore e Maestro ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

«La lavanda dei piedi — osserva l’arcivescovo Castellani — è prova di totale, decisivo e definitivo amore, “sino all’estremo”. Senza perdere la signoria dovuta alla sua condizione di Figlio di Dio, il Signore  si fa servo, e questa donazione di se stesso è sigillata nella croce dove l’Agnello di Dio salva l’umanità. Nel suo spogliarsi, abbassarsi, in quella kénosis ha preso la forma, la condizione di servitore fino alla morte e alla morte di croce». Nello spirito di questo atto e dell’esemplarità che esso manifesta, l’arcivescovo Italo Castellani oggi compirà il gesto della «lavanda dei piedi» verso un gruppo di rifugiati e richiedenti asilo che sono giunti in questi giorni nel territorio della provincia di Lucca e che sono stati accolti, per l’interessamento della Prefettura, in diverse strutture.

Insieme a questi, parteciperanno alla lavanda anche alcune persone ammalate e persone provenienti da realtà di marginalità. Come chiede Papa Francesco anche questo gesto vuole aprirsi alle «periferie esistenziali» che stanno intorno a noi e che ci spingono ad azioni e scelte concrete alle volte anche radicali. La celebrazione Eucaristica si terrà nella chiesa cattedrale oggi alle ore 18,30.