Lucca, 17 aprile 2014 - Crepe silenziose, o per meglio dire anonime, almeno per il momento. Ma la maggioranza politica di Palazzo Orsetti (Pd in testa) sembra inizi a scricchiolare vistosamente sulla questione dell’elettrodotto. Mal di pancia sempre più difficili da sopportare di fronte a esternazioni e modus operandi del sindaco Tambellini che fanno a cazzotti con quello che lui stesso porta come vessillo: partecipazione e trasparenza. L’aver sottoscritto, nel novembre scorso, un verbale tecnico con Terna è un fatto politico importante. E, secondo chi lo critica, grave perché non scaturito da alcun processo partecipativo. Con il verbale, di fatto, il Comune si è esposto: giungendo a una localizzazione condivisa con Terna, come riportato testualmente nel verbale stesso, e questo senza aver coinvolto, né minimamente informato né i cittadini, né il suo stesso partito. Alcuni esponenti sono venuti a conoscenza del progetto dai giornali, il mese scorso, quando è da un anno che Terna, per sua stessa dichiarazione ufficiale, ha preso contatti con il Comune di Lucca – come con gli altri enti coinvolti – fino a giungere al famoso verbale tecnico. Un documento che sancisce di fatto una condivisione tale da consentire al progetto di proseguire verso la valutazione di impatto ambientale. E l’inchiesta pubblica voluta strenuamente dal primo cittadino?

Fumo negli occhi, secondo qualcuno che gli è vicino politicamente. Perché non interferisce assolutamente con l’iter del progetto, serve solo a renderne pubblica ogni fase successiva, in particolare quella legata alle osservazioni che entro il 20 maggio saranno presentate dai cittadini, e alle risultanze relative. Una presa di posizione seria, sempre secondo chi dissente, sarebbe stata quella di puntare i piedi in una fase precedente, in modo, ad esempio, da allungare il tracciato per salvaguardare alcune zone di pregio (un onere in più a carico di Terna, uno in meno a carico dei cittadini e del nostro paesaggio), interrare alcuni tratti, deviare il percorso per portarlo magari lungo l’autostrada.

Niente di tutto ciò è stato tentato e questo non fa che aumentare le tensioni interne. Sulla vicenda dell’elettrodotto torna a intervenire anche Michele Urbano, presidente di Legambiente Città di Lucca. «Al sindaco Tambellini - dice - chiediamo se il competente ufficio comunale che sta seguendo la questione Terna, in rapporto al verbale di tavolo tecnico da lui sottoscritto il 7 gennaio scorso, lo ha relazionato in merito alla mancata sottoscrizione dei protocolli di intesa che la Terna si era impegnata a sottoscrivere con la Regione e i Comuni interessati. Tali protocolli, che dovevano rappresentare anche l’ufficializzazione del percorso partecipativo vantato dalla Terna, sono parte integrante dell’accordo sottoscritto dalla Terna stessa. Al rappresentante della società, ingegner Adel Motawi - aggiunge -, chiediamo invece i documenti dai quali si deduce che l’opera è necessaria, e se le attuali limitazioni di cui la linea attuale soffre non siano da attribuire ad una gestione tesa al non superamento del “Limite di Attenzione” di 10 microTesla in alcune abitazioni, così come prescritto da un decreto ministeriale 2003, limite oltre il quale scatta l’obbligo del risanamento della linea da parte del gestore di rete».