Lucca, 12 febbraio 2014 - «Un quattro alla struttura, oggettivamente vecchia e superata, ma un nove al direttore e a tutto il personale che ci lavora, dato che riescono comunque a fare piccoli grandi miracoli...». Questa la pagella degli avvocati dell’Unione Camere Penali che ieri mattina hanno visitato il carcere di «San Giorgio» per valutare da vicino questa realtà. Una realtà fatta di 151 detenuti su una capienza di 113 (85 gli stranieri, in maggior parte nord africani, rumeni e albanesi) e di 98 unità di polizia penitenziaria su un organico teorico di 125.

La delegazione, formata dal presidente della Camera penale di Lucca, avvocato Riccardo Carloni, dall’avvocato Stefano Sambugaro osservatore nazionale dell’Ucp e dagli avvocati Francesco Spina, Chiara Bimbi, Micaela Bosi Picchiotti e Laura Maria Bitonte, è stata accolta dal direttore della casa circondariale Francesco Ruello e anche dal vice comandante della polizia penitenziaria, l’ispettore capo Pasquale Di Gennaro. Il sopralluogo nelle celle e negli altri locali del carcere ha fatto emergere un quadro che secondo gli avvocati penalisti è in miglioramento. «La situazione — hanno sottolineato gli avvocati Sambugaro e Carloni — presenta criticità di sovraffollamento tipico di molte altre stutture carcerarie, ma i problemi sono soprattutto legati alla mancanza di sufficienti spazi comuni per le attività socializzanti. Ringraziamo il direttore che ci ha dato una disponibilità totale, facendoci verificare anche le celle. Abbiamo notato una gestione quasi familiare che mira a creare un clima di collaborazione, finalizzato alla rieducazione dei detenuti».

«Molti di questi — hanno evidenziato gli avvocati penalisti — sono detenuti di passaggio e non è facile avviare una programmazione più duratura. Comunque il San Giorgio sta effettuando con successo corsi di cucina, di foto, giardinaggio, musica, informatica e collaborazioni con il volontariato e le scuole. Ora c’è l’apertura al mondo del lavoro con il supporto del Comune. Certo che andrebbero ristrutturati alcuni spazi interni e rinforzato il personale».