Lucca, 28 gennaio 2014 - Divieto di sosta... con ferito. Il singolare episodio coinvolge direttamente i vigili urbani di Lucca, con risvolti imprevedibili, tanto da sollevare più di un interrogativo e da approdare in un’aula di giustizia. Ma andiamo per ordine. Qualche mese fa un automobilista lucchese ferma l’auto fuori dalla carreggiata nella zona di Porta S.Maria. Deve soltanto lasciare alcuni oggetti presso un’attività commerciale della zona. Il tempo di scendere, depositare la merce, e ritornare all’auto, ed ecco che trova la bella sorpresa di due vigili urbani all’opera con tanto di taccuino. La multa è pronta, compilata e sottoscritta, indietro non si torna, neanche volendo. L’uomo la contesta vivacemente: trattasi di «fermata» veloce e non di «sosta», una differenza sottile ma non da poco per il codice della strada. Secondo lui, quindi, la contravvenzione non ha motivo d’essere. Le vigilesse tagliano corto, si dirigono all’auto con cui erano arrivate. Ma l’uomo non desiste: chiede, come è nel suo diritto, di contestare formalmente la contravvenzione verbalizzando le sue dichiarazioni.

L’auto della polizia municipale si mette in moto mentre lui è lì accanto, a cercare di far valere le proprie ragioni. A quel punto, l’auto parte e con la ruota passa sopra il piede del malcapitato. Alcuni testimoni assistono alla scena, allibiti, mentre l’uomo urla, si lamenta, zoppica e chiede aiuto. I vigili si fermano, arriva un’ambulanza. Una scena ai limiti dell’incredibile, non per il passante che ha assistito, neanche per la madre del malcapitato che era lì vicino. Il referto dell’ospedale è di alcuni giorni per trauma da schiacciamento al piede. La vicenda, inevitabilmente, ha uno strascico giudiziario. L’uomo denuncia i vigili e quando, una volta in aula di giustizia, il giudice di pace tenta una riconciliazione, se il suo avvocato si dimostra disponibile, il legale della vigilessa alla guida dell’automobile di servizio non ne vuol sentir parlare. La vigilessa non si presenta neanche. La querelle non si ricompone, tutt’altro. La vigilessa nega di avere investito l’uomo ed indica, a supporto della sua tesi, una selva di testimoni, depositando anche una denuncia per calunnia nei confronti del multato e una per falsa testimonianza nei confronti di un testimone della controparte. Tensione alle stelle e guerra di carte incrociate in attesa di una data in cui si potrebbe decidere tutto: giovedì prossimo, quando di fronte al Giudice di Pace compariranno di nuovo vigilessa da una parte e multato dall’altra. Per un nuovo, forse decisivo capitolo, di una vicenda dove la realtà supera la fantasia.