Lucca, 27 novembre 2013 - RISPARMIATORI nella vita, generosi fino all’inverosimile nel proprio testamento. Anna e Pietro hanno voluto bene agli enti di assistenza lucchesi, fino al punto di donargli la bellezza di un milione e 600mila euro. Una cifra da capogiro, frutto della vendita, voluta dai due anziani coniugi, della stupenda villa a S. Marco in cui risiedevano, preziosa in sé, e ricca di valore anche negli arredi, negli ori (persino monete), gioielli, antichità. Uno scrigno colmo di infinito valore, non a caso venduto appena apparso sul mercato immobiliare, non un euro in meno rispetto al prezzo richiesto. L’operazione condotta a buon fine dai parenti ha messo nero su bianco un patrimonio milionario, di conseguenza un lascito che ha cambiato e cambierà la vita di molti.

NON dei figli (la coppia non ne aveva) forse per i parenti più stretti. Ma il cielo è improvvisamente tornato sereno soprattutto per sette enti di beneficienza lucchesi, che si sa, non sono soliti navigare nell’oro e che invece negli ultimi anni si sono visti moltiplicare le richieste di aiuto. I beneficiari di quasi 230mila euro ciascuno sono stati il Mondo di Claudio Marchini onlus, il Villaggio fanciullo, la Casa famiglia Santa Gemma di Capannori, la Casa Famiglia di Santa Margherita, l’Anffass, l’Associazione volontariato le Comboniane onluss (da finalizzare per l’Etiopia), il monastero della visitazione santa Maria di Lucca in via Elisa. I referenti di queste associazioni dopo la morte della signora Anna che ha seguito di appena tre mesi quella del marito, sono stati tutti convocati dal notaio al momento dell’apertura della lettera che conteneva le ultime volontà, coincidenti, dei due coniugi di S.Marco. Nessuno però si sarebbe mai aspettato una donazione di queste proporzioni. Probabilmente nemmeno la parrocchia di S.Marco che si è vista consegnare le chiavi di un appartamento nel quartiere.

E LE PROPRIETÀ non finiscono qua: sembra che i due possidenti avessero case anche in Versilia e più di un negozio nel centro cittadino. Una mano dal cielo per molti, anche per l’associazione creata da Celestino Marchini, che adesso può pensare con più fiducia ai progetti per i popoli del sud del mondo. «Quando ci hanno convocato dal notaio ci aspettavamo una donazione di qualche migliaio di euro. Siamo rimasti di stucco - confessa Marchini - . Una generosità infinita quella dei due coniugi che, senza nemmeno che ci conoscessimo personalmente, hanno voluto pensare a noi». Due cuori grandi, che anche per il momento delle esequie, come dubitarlo, hanno chiesto che non ci fossero fiori ma soltanto opere di bene.
 

Laura Sartini